L'ultima di Zolder: Alboreto e il trionfo in nome di Gilles

Formula 1
Michele Alboreto con la sua Ferrari 126 C4 nel Mondiale del 1984 (Foto Getty)
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Risale a trent'anni fa l'ultimo GP del Belgio corso sulla pista in cui perse la vita Villeneuve. A vincerlo fu il milanese con la mitica Rossa numero 27. L'ennesimo segno del destino tra la Ferrari e l'indimenticato canadese

di Claudio Barbieri

Dici Zolder e pensi a Gilles Villeneuve, a quel maledetto pomeriggio del maggio 1982 quando un incidente si portò via il pilota più amato da Enzo Ferrari. E pensare che quel circuito era stato scelto, insieme a quello di Nivelles, per ospitare il GP del Belgio in quanto Spa non era ritenuta una pista sicura. A Zolder si corsero dieci edizioni del GP belga. L'albo d'oro è di tutto rispetto: Lauda, Andretti, Scheckter, Reutemann e Alboreto. Il pilota milanese si aggiudicò l'ultima edizione, nel 1984. A trent'anni di distanza ecco il resoconto di quel week-end in cui la Ferrari che dominò portava sul musetto il numero 27, quello di Gilles (guarda il video da YouTube).



La gara - Alboreto era appena sbarcato a Maranello per volontà del Drake. Un ritiro in Brasile e l'11° posto in Sudafrica non erano certo un gran biglietto da visita. Ma a Zolder tutto cambiò. Conquistata la prima pole della carriera davanti al compagno Arnoux, il milanese scattò alla grande e prese subito il largo. Nessuno poteva stare dietro alla 126 C4, finalmente competitiva. I ritiri di Lauda, Piquet e Prost facilitarono il compito ad Alboreto, che giunse sul traguardo con 42'' di vantaggio sulla McLaren di Watson e con oltre 1' sul compagno Arnoux (guarda il video da YouTube).



Nel destino dei 27 - Fu quella una data storica. Era la prima vittoria di Alboreto a bordo di una Ferrari (ne arriveranno altre due), ma soprattutto un pilota italiano tornava a conquistare un GP a bordo della Rossa dopo ben 18 anni. Vedere quel numero 27 primo alla bandiera a scacchi fu un omaggio a Gilles, celebrato da un pilota che pochi anni dopo, purtroppo, andrà incontro allo stesso, tragico destino del canadese.