La Rossa dopo Singapore: Ferrari-Alonso, il futuro è adesso

Formula 1
Fernando Alonso, contratto fino al 2016 con la Ferrari
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A Maranello si lavora per dare spessore all'ossatura tecnica e ricostruire una macchina all'altezza della sua tradizione. Sono anche ore decisive per comprendere il destino del pilota spagnolo (contratto fino al 2016). C'è Vettel alla finestra

di Carlo Vanzini

Giù dal podio ma su nel morale la sintesi del week end rosso. Una Safety car che ha cambiato il corso della gara, la rincorsa a un secondo posto alla portata di Alonso e della Ferrari. Il presente sembra diventare passato in un lampo quando si pensa al futuro, la necessità di dare stabilità al progetto è la priorità a Maranello e per farlo servono scelte anche dure.

Si lavora per dare spessore all'ossatura tecnica perché prima di ogni cosa conta fare una macchina all'altezza del nome che porta, negli anni sempre superiore a quello di chi la guida o l'ha guidata, perché, lo diceva Enzo Ferrari i piloti passano il cavallino resta. Un esempio su tutti Prost nel 1991. Messaggio chiaro per Alonso, blindato fino al 2016, ma deciso nelle sue richieste per il rinnovo e la voglia di capire se c'è intorno, e questo ha creato la spaccatura, una chance diversa che chieda meno tempo per tornare ad essere n.1, non solo nei complimenti di tutti.

Non sono piaciuti i suoi sondaggi con Mercedes e Red Bull. Sono ore decisive, Vettel sta alla finestra, pronto all'eventuale squillo del telefono con prefisso italiano. È chiaro, è indiscutibile, che Alonso sia il migliore ma a volte per la famosa stabilità servono scelte, anche impopolari, ma decise a perseguire il credo della ricostruzione, come lo stesso neo presidente Marchionne disse a Cernobbio, "nessuno è indispensabile". Può restare tutto come è ma il team principal Marco Mattiacci è stato chiaro, la squadra e la Ferrari, prima di ogni cosa e anche Alonso lo sa sta a lui crederci o alla Ferrari prendere altre strade.