Hamilton, quanti ricordi l'ultima gara: da sogno o da incubo

Formula 1

Francesco Giambertone

Due espressioni di Lewis Hamilton: a sinistra l'ultimo Gp del 2007, dove perse il titolo, a destra l'ultimo del 2008, dove invece lo vinse a tre curve dalla fine (Foto Getty)
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Lewis si gioca il titolo di campione del mondo nell'ultimo Gp della stagione. Gli è già successo: nel 2008 battè Massa per un punto guadagnato nelle ultime tre curve. Ma l'anno prima si era fatto soffiare il Mondiale da Raikkonen proprio sul più bello

Ha vinto il doppio del suo avversario, ma rischia di perdere tutto all’ultima gara. Come quei ragazzini che al calcio balilla, sotto di troppi gol, provavano a beffare la coppia in vantaggio (“facciamo che l’ultima pallina vale tutto?!”), Nico Rosberg sogna di ribaltare la partita che Lewis Hamilton ha in mano da settimane. Ad Abu Dhabi può strappargli il titolo che fino ad Interlagos sembrava nelle tasche del britannico. Sapere di giocarsi tutto negli ultimi chilometri, per di più con lo svantaggio dei doppi punti, può far andare Lewis in paranoia. E sarà meglio per lui pensare a quella volta che il Mondiale all’ultima gara lo vinse, piuttosto che ricordarsi quando si fece fregare il titolo per un solo punto proprio nel Gp che chiudeva la stagione.

Al primo tentativo non andò bene. Stagione 2007, Hamilton è un rookie, forse uno dei più forti di sempre. Gli avversari sono due ossi durissimi: il suo compagno in McLaren, Alonso, e Kimi Raikkonen in Ferrari. A Interlagos, l’ultimo appuntamento dell’anno, Lewis ci arriva con 4 punti di vantaggio sul compagno e 7 sul ferrarista. Ma sbaglia completamente la gara: in griglia è secondo ma parte male, perde posizioni. Poi ha un problema al cambio che lo spedisce in fondo al gruppo. Chiude settimo. Quanto basta a Kimi per soffiargli il titolo di un punto: 110 a 109 (gli stessi di Alonso). A nulla vale il ricorso presentato per far squalificare le Williams e le Bmw per presunte irregolarità nella temperatura della benzina. Hamilton, con 4 vittorie in stagione (quante Fernando, ma due in meno di Raikkonen) non è campione del mondo.



Ci deve riprovare l’anno successivo, quando lo sfidante è Felipe Massa, in pole position all’ultima gara sull’asfalto di casa. Il destino sembra ripagare Hamilton della iella dell’anno precedente. A tre curve dal termine, dopo un Gp per lui disastroso, Lewis riesce a superare la Toyota di Timo Glock, che monta ancora gomme da asciutto sotto il nubifragio, e a portarsi in quinta posizione. È quella che gli serve per strappare il titolo dalle mani di Massa, campione del mondo per pochi secondi davanti ai propri tifosi. Lewis vince per 98 punti a 97, è lui il miglior pilota della stagione.



Sono passati sei anni da quei giorni in cui la Ferrari lottava per il titolo, Vettel non ne aveva ancora vinto uno e Rosberg chiudeva il Mondiale in 12esima posizione. Ma domenica 23 novembre ad Abu Dhabi, per Lewis quei ricordi saranno dannatamente nitidi. Nel bene o nel male.