Difficoltà e addii, in archivio così la stagione Ferrari

Formula 1

Roberto Brambilla

Fernando Alonso ha vissuto nel 2014 il suo anno più difficile alla Ferrari, culminato con il divorzio dalla Rossa
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Con il GP di Abu Dhabi finisce anche il brutto 2014 della Rossa. Otto mesi di Mondiale con pochi acuti, tante ombre e culminata con il divorzio da Fernando Alonso e l'ingaggio di Sebastian Vettel

Zero vittorie. Come non succedeva dal 1993. Con l'ultima gara di Abu Dhabi (Alonso nono e Raikkonen decimo) la Ferrari manda in soffitta un 2014 dal bilancio negativo(due podi e quarto posto nella classifica costruttori) e dalla storia travagliata, con gli addii tra aprile e novembre dei tre uomini-simbolo: il capo della gestione sportiva Stefano Domenicali, il presidente Luca Cordero di Montezemolo e Fernando Alonso, sostituito da Sebastian Vettel.

Macchina affidabile, ma dietro le Mercedes – Dopo i discreti test pre-stagionali l'esordio della Ferrari non è tra i migliori. Zero podi nelle prime tre gare, con i due quarti posti di Alonso a 35 secondi dalle Frecce d'Argento e la prima testa che “salta”, quella di Stefano Domenicali, sostituito da Marco Mattiacci.

L'illusione cinese e l'involuzione di Kimi – Al primo GP targato Mattiacci, in Cina, Alonso fa una gara di cuore e testa portandosi a casa un terzo posto, dopo essere partito quinto in griglie. Ma è un risultato che non si ripete per tutta la primavera e per metà estate, con Fernando capace di essere sempre piazzato ma mai vicinissimo alla testa. E con Kimi in piena involuzione, capace tra Monaco e il GP di Germania di arrivare a ridosso della top ten e rititarsi una volta per la botta di Silverstone.

Il lampo di Budapest e la delusione di Monza –
In Ungheria in condizioni particolari arriva la migliore domenica Rossa dell'anno. Alonso arriva secondo e per qualche giro accarezza addirittura il sogno della vittoria, mentre Raikkonen arriva sesto. Kimi nella gara successiva riuscirà anche a mettersi dietro per la prima volta il compagno di squadra sfiorando il podio in Belgio. Ma è a Monza, a casa Ferrari che si consuma il dramma (sportivo) della Rossa. Con Raikkonen nono e Alonso ritirato al 30° giro per un guaio meccanico.

Un nuovo presidente e la lotta per la zona punti – Tre giorni il GP d'Italia Luca Cordero di Montezemolo annuncia l'addio alla Rossa con l'arrivo di Sergio Marchionne. La nuova presidenza però non da la scossa e Alonso riesce a eguagliare il quarto posto di Singapore, collezionando un altro ritiro in Giappone, nella giornata tremenda dell'incidente del pilota dell'Academy Ferrari Jules Bianchi.

L'addio di Alo e il futuro – Una situazione difficile che è resa più problematica dalle voci di mercato sul futuro di Fernando. Che il 20 novembre annuncia il suo addio alla Ferrari dopo cinque anni. Per la Rossa inizia l'era Vettel, liberato dalla Red Bull a inizio ottobre.