Tra Libano e Brasile, Nasr alla conquista della F1

Formula 1

Roberto Brambilla

Felipe Nasr correrà nel 2015 con la Sauber, dopo aver lavorato come collaudatore della Williams (Foto Getty)
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Tra i debuttanti in pista nei test di Jerez oggi tocca all'ex collaudatore della Williams, nel 2015 alla Sauber. Verdeoro sul passaporto, ma con orgogliose radici mediorientali, Felipe sarà il primo pilota di origine araba sulla griglia

Fino ad ora il Medio Oriente era solo la regione dove si correvano due GP del Mondiale di Formula 1, quello di Abu Dhabi e quello del Bahrain, nel 2015 sarà il luogo di origine di un pilota, Felipe Nasr, brasiliano di passaporto e di licenza FIA, ma libanese di famiglia, al debutto in F1 nei test di Jerez de la Frontera con la Sauber, l'unico insieme alla coppia Toro Rosso Max Verstappen e Carlos Sainz.

Un nome in arabo e la cucina della nonna – È nato nel 1992 in Brasile, come suo padre Samir, ma Felipe, come tutta la famiglia la sua origine la porta impressa sul suo casco di fianco ai suoi sponsor. Il suo nome e cognome scritto con l'alfabeto arabo, quello che suo nonno usava quando negli anni '60 lasciò in nave il Libano per Anapolis, stato di Goias, per cercare (e trovare) fortuna in Brasile. Insieme a lui la signora Bitar, sua moglie, adorata da Felipe. Per tante ragioni e soprattutto perché ogni sabato, quando non è in giro per il mondo, gli cucina i piatti tipici libanesi.


Famiglia, sponsor e risultati per la F1 – E da nonno e da papà parte la rincorsa di Felipe alla massima categoria. Perché papà Samir e soprattuto suo zio (e manager) Amir sono delle celebrità nel motorsport brasiliano, tanto da possedere un team, l'Amir Nasr Racing, fondata nel 2004 insieme al pilota Helio Castroneves.

Pane e motori che Felipe assaggia fin da bambino. Poco più che teenager corre diverse categorie giovanili, per ultima la GP2, dove nel 2014 arriva terzo in classifica generale, proprio mentre fa il test driver della Williams, dietro a Bottas e al connazionale Massa. E a novembre la chiamata della Sauber. Con un patrocinio economico “pesante”, quello del Banco do Brasil, storico sostenitore di Nasr.