Moss, un figo della F1: 60 anni fa il suo primo successo

Formula 1

Stefano Valsecchi

Sterling Moss e Lewis Hamilton, la Mercedes di ieri e di oggi (Foto Getty)
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LA STORIA. Tra il 1951 e il 1961 disputò 66 gran premi vincendone 16: il primo il 17 Luglio '55 ad Aintree. Lo stesso anno conquistò la Mille Miglia con la Mercedes 300 SLR. Il più vincente dei perdenti, ma comunque un vero mito

Oggi è un anziano, raffinatissimo testimonial Mercedes. Per molti ancora un mito. Stirling Moss, londinese, classe 1929, è stato uno dei grandi della storia della Formula 1. Tra il 1951 e il 1961, quando il mondiale contava una decina di prove, disputò 66 GP vincendone 16, il primo 60 anni fa, il 17 Luglio ’55 ad Aintree.

Non fosse quasi morto a Goodwood nel '62, rimanendo imprigionato per oltre quaranta minuti tra i tubi contorti del telaio della sua Lotus 18, avrebbe pure vinto il  mondiale. Sì perché Moss è stato l’eterno numero due della Formula 1, il più vincente dei perdenti. In otto stagioni complete di F1 (le prime erano part time) si classificò quattro volte al secondo posto e tre volte al terzo.

Stirling Moss ha vinto piu’ GP di campioni titolati come Brabham, Hill o  Fittipaldi ma ebbe la sfortuna di incontrare sulla sua strada il talento assoluto e l’intelligenza straordinaria di Juan Manuel Fangio, che di titoli mondiali ne portò a casa cinque . Come disse una volta lo stesso Moss con grande lealtà “Fangio era quello che poteva sempre andare un po’ più veloce di te e più a lungo di te”.

Se avere Fangio come avversario era già un problema, nel 1958 ci si mise anche Mike Hawthorn con la Ferrari. Solo un punto separò Stirling dal connazionale alla fine del campionato e Moss fu secondo per la quarta volta malgrado quattro vittorie contro una sola del rivale. Quella del 1958 fu una sconfitta per il pilota ma una grande vittoria per l'uomo: nella penultima corsa sul cittadino di Porto Moss si adoperò infatti per far togliere la squalifica a Hawthorn accusato di essere stato rimesso in pista dai commissari dopo un testacoda. I sei punti restituiti al rivale gli costarono il titolo, ma a lui sembrava giusto così.

Il triennio 59-60-61 portò a Moss altri tre podi (questa volta sul gradino più basso), ma e anche la prima vittoria in Formula 1 della Lotus di Colin Chapman con lui al volante (Montecarlo ’60).  Purtroppo il mondiale ’62 non cominciò mai per Moss, che era da tutti indicato come il favorito n1 per il titolo. Il gravissimo incidente del 23 Aprile a Goodwood mise fine alla sua carriera e alla possibilità di correre per Enzo Ferrari con cui un accordo era vicino. Moss provò a calarsi nuovamente in un abitacolo di monoposto l’anno seguente, ma gli bastarono pochi giri per rendersi conto di non essere fisicamente più lo stesso. A 33 anni quindi, fine della carriera nella categoria che conta.

Ma la storia di Moss non fu solo F1. Esattamente 60 anni fa, nel 1955, vinse Mille Miglia con la Mercedes 300 SLR (unico pilota non italiano del Dopoguerra) con mezz’ora di vantaggio sul compagno Fangio. In quell’edizione della Freccia Rossa stabilì anche il record assoluto, mai più battuto, di 10 ore - 7 minuti e 48 secondi per andare da Brescia a Roma e ritorno (per un totale di 1.597 km sulle strade dell’Italia degli anni ’50) a più di 157km/h di media! Nello stesso anno Moss vinse anche la Targa Florio (con tempo record) sempre al volante della Mercedes 300 SLR. Due trionfi in Italia che da soli valgono una carriera.

Dopo numerose corse con vetture turismo e soprattutto con le auto d'epoca Stirling Moss decide di ritirarsi ufficialmente dalle gare solo nel 2011, alla veneranda età di 82 anni. Considerando solo gli anni di corsa "veri" il suo Albo d'Oro è straordinario: dal ‘49 a quel Lunedi di Pasqua del ’62 che gli stroncò la carriera e quasi lo uccise, prese parte a 495 gare ufficiali, guidando ben 84 vetture diverse, tagliando il traguardo in 366 occasioni e trionfando per 222 volte. Alla luce di questi numeri siamo sicuri che si possa definire Stirling Moss un perdente?