Formula 1, Ecclestone: "Escluso troppo presto"

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Prime parole da ormai ex padrone della F1 di Bernie Ecclestone, intervistato da Sky Sports: "Nessun stupore sulla transizione verso la nuova proprietà, so come va il mondo. Io avrei fatto diversamente, ma è naturale. Sono aziende americane, comprano la macchina e vogliono guidarla"

Bernie Ecclestone torna a parlare in esclusiva a Sky Sports, commentando il passaggio di consegne al vertice della Formula 1, che ha portato a una sua totale esclusione dal Circus. "Non sono meravigliato, so come va il mondo. Io avrei agito in modo diverso, avrei chiesto di lavorare con me per un po'. Ma d'altronde sono compagnie americane, lavorano in modo differente: hanno comprato la macchina e la vogliono guidare...".

Ecco un estratto dell'intervista di Sky Sports.

"Avrei accettato di fare tutto quello che volevano. Ma altri si sono intromessi, e hanno pensato e riferito che non ho svolto un buon lavoro negli ultimi tre anni. Io invece penso di averlo fatto. CVC Capitals (il maggiore azionista della Formula 1) pensa che io l'abbia fatto. Ho realizzato profitti per 1 miliardo e mezzo in un anno e questo ha reso le azioni molto costose. Forse è questo il problema: se fossi stato meno bravo, questa gente avrebbe pagato le quote della F1 meno care...".
- Si sente deluso per quanto successo?
"No, per niente. Non mi aspettavo nulla di diverso".
- Ma questa è un'operazione di business. Se fosse stato al loro posto, non avrebbe cercato anche lei di trarre il maggior vantaggio possibile?
"Probabilmente no. Avrei permesso loro di lavorare con me per un po' di tempo, diciamo un anno, per poi valutare se la cosa funzionasse o no. In caso negativo, gli avrei chiesto di lasciare. Ma sono persone diverse che lavorano in maniera diversa. Penso che questo sia il modo in cui si muovono le compagnie americane. La cosa ha una sua logica: hanno comprato la macchina e adesso la vogliono guidare".