Formula 1, Sky Spy: Red Bull e Honda, iniziati i colloqui

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Manovre di avvicinamento e prime chiaccherate al paddock per valutare la possibilità di un accordo nel Mondiale 2019: Helmut Marko e il responsabile del motorsport Honda, Masashi Yamamoto, porteranno avanti la trattativa

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Nel paddock di Baku c’è stato un primo incontro tra Red Bull e Honda. Un antipasto dei colloqui che valuteranno le condizioni per un accordo in vista del prossimo Mondiale. Come avvenuto in Azerbaijan, le uniche persone che si confronteranno in questa trattativa sono Helmut Marko ed il responsabile del motorsport Honda Masashi Yamamoto. Il dirigente della casa giapponese ha avuto mandato dal consiglio di amministrazione della Honda per valutare le condizioni di una possibile seconda fornitura, che affiancherebbe quella della Toro Rosso.

C’è molta cautela da parte dei dirigenti giapponesi, dopo la doppia delusione di dodici mesi fa dovettero assecondare le richieste di rescissione del contratto di fornitura di McLaren che Sauber. La Honda si era già strutturata per fornire due squadre nel Mondiale in corso, quindi non ci dovrebbero essere problemi tecnici nel supportare due team nel prossimo campionato, ma la cautela è tanta. Si conferma però quanto riportato ad inizio anno, ovvero che la Red Bull sta seguendo con grande interesse l’attività della Toro Rosso con l’obiettivo di valutare una partnership tecnica con la Honda nel lungo periodo.

Ma perché l’ex team campione del Mondo dovrebbe assumersi un rischio non indifferente considerando il gap tecnico che separa ancora la power unit giapponese dalla concorrenza? Da quando ha iniziato la sua avventura in Formula 1, la Red Bull ha avuto un rapporto prioritario con una casa ufficiale di motori solo dal 2010 al 2015, quando il team ufficiale Renault ha sospeso l’attività. E forse non è un caso che i titoli Mondiali siano arrivati in questa finestra temporale, anche se in quelle stagioni i motori erano accessori diventati poco significativi al fine della performance finale della monoposto. L’era ibrida ha poi riportato in primo piano l’importanza dei propulsori, e Red Bull ha pagato un prezzo elevato a causa della sua posizione “cliente” legata anche al ritorno del team ufficiale Renault.

L’operazione Honda potrebbe essere l’occasione che la squadra cerca da tempo, una partnership esclusiva da non condividere con gli avversari diretti, ma resta una domanda: quanto tempo servirà ai tecnici giapponesi per raggiungere la performance di Mercedes e Ferrari? Red Bull non vuole stagioni di transizione (e le vorrebbero ancora meno i piloti) quindi molto dipenderà dai riscontri che arriveranno dalla Toro Rosso prima della pausa estiva. Nel frattempo i colloqui proseguiranno……