Formula 1, editoriale Vanzini dopo GP Spagna: "Barcellona, tutta una questione di millimetri"

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Carlo Vanzini

barcellona

Ha vinto Hamilton dopo un week-end si dominato dalle Mercedes, ma anche dalle polemiche per quei 0,4mm di battistrada tolti alle gomme dalla Pirelli. Ferrari giù dal podio per la prima volta nel 2018 con Seb Vettel quarto e Raikkonen costretto al ritiro. Il campionato è ancora lunghissimo e, dalle Rosse, ci si aspetta una risposta immediata magari già dal GP di Monaco

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L'uno due Mercedes di Barcellona ha messo ko la Ferrari, per la prima volta quest'anno giù dal podio, non senza polemiche. Si punta il dito contro la scelta Pirelli di abbassare il battistrada di 0,4 millimetri. Nulla, se ci pensiamo bene, tanto in F1, quando è il dettaglio, in una guerra sportiva così serrata, a fare la differenza.

Ricapitoliamo: la scelta è stata conseguente al nuovo asfalto e ai problemi di surriscaldamento evidenziati durante i test invernali, ma la decisione è stata comunicata ai team, senza coinvolgerli nel prenderla, solo nella settimana del gran premio del Bahrain, ossia dopo che le scuderie avevano già scelto il numero di gomme, per mescola, per la Spagna e dopo aver programmato gli sviluppi sulla base di altri dati. Aziendalmente la Pirelli è stata ineccepibile, sia per evitare critiche al prodotto e sia per questioni di sicurezza. Non si capisce però perché non sia stato deciso il tutto subito dopo i test. La Mercedes avrebbe probabilmente piazzato l'uno due ugualmente, su una pista che è la sua pista, per eccellenza, ma sembra di vivere un po' quelle situazioni arbitrali nel calcio quando si polemizza sugli episodi e si chiude dicendo eh ma tanto avrebbero vinto lo stesso.

Il capitolo non è chiuso, perché nei test dei prossimi giorni verranno consultati, questa volta si, i team e i piloti, per capire se è il caso di confermare questa scelta anche per la Francia e la Gran Bretagna, le altre due piste, sulla carta già stabilite, per vedere in azione queste gomme ribassate. Al netto di questo a Maranello c'è da lavorare e non poco perché i problemi di affidabilità avuti da Raikkonen sono un campanello d'allarme rumorosissimo e i punti da recuperare nei due mondiali richiedono una reazione immediata rialzandosi dal ko a Monaco, dove lo scorso anno fu un uno due rosso, senza se e senza ma e, soprattutto, senza polemiche.