Formula 1 e coronavirus: si lavora a un calendario ridotto, con 17 o 18 GP

Formula 1
Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Tra cancellazioni e rinvii a causa del Covid-19, si sta lavorando a un numero ridotto di gare. Fine maggio è l'ipotesi fatta da F1 e FIA per il via della stagione: ma resta una situazione in continua evoluzione

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E' ovviamente una situazione fluida. Quella che sta affrontando il mondo intero e ovviamente di riflesso anche la Formula 1. Lo ha confermato il presidente di Liberty Media Chase Carey che, insieme a Federazione e i promoter, ha dovuto prendere altre e repentine decisioni dopo la cancellazione del Gran Premio d'Australia. Era un atto dovuto e infatti sia Bahrain che Vietnam sono già stati ufficialmente rinviati a data da destinarsi.
 

E adesso la situazione legata all'emergenza Coronavirus non permette di fare previsioni certe e scritte nero su bianco su quella che sarà la data di inizio della stagione 2020. Anche le prime gare europee di maggio, infatti, sono fortemente a rischio al contrario di quanto si ipotizzava inizialmente quando si sperava di poter ricominciare almeno a Zandvoort, casa di Max Verstappen. 

In questo momento allora si sta lavorando a un calendario che sarà ovviamente ridotto - si pensa a diciassette o diciotto gare - che potrebbe con tutta probabilità prendere il via a Baku, in Azerbaijan, il primo weekend di giugno e che si allungherebbe anche a dicembre. Ad agosto la Formula 1 potrebbe non fermarsi più per le classiche settimane di chiusura ma recuperare alcune gare, come il Gran Premio d'Olanda appunto. 
 

Una cosa però è certa: sarà forse una lunga attesa, ma inevitabile. Intanto i piloti avranno modo di allenarsi, forse anche in casa come noi, e i team di continuare a lavorare su monoposto e motori. Per fare già qualche passettino in avanti in attesa di poter vedere i primi semafori spegnersi e finalmente risentire l'adrenalina e i motori.