Formula 1, a s(or)passo nel tempo: storia delle pole position "rubate"

Formula 1

Michele Merlino

Primo, non rubare. Analizzando la storia degli ultimi due decenni di Formula 1, “rubare” una pole position ricorrendo a trucchetti, stratagemmi e scorrettezze non sembra portare bene. E vi sveliamo perché

COSWORTH, IL RECORD CHE DURA DAL 1974

Monaco 1996

Partiamo da Monaco 1996, anche se sicuramente ci sono stati altri “furti” in precedenza. Questo di Michael Schumacher, però, è il primo nell’era delle qualifiche a sessione singola. Fino al 1995 c’erano due sessioni distinte, quindi una pole rubata era qualcosa di più difficile da perpetrare: in altre parole, non c’era il giro alla morte allo scadere del tempo, pratica che diventa lo standard dal 1996 e fino all’introduzione delle (bislacche) qualifiche a giro singolo del 2003. Torniamo a bomba: istanti finali delle qualifiche del GP di Monaco 1996, Michael Schumacher fa registrare il miglior tempo, e una pole a Monaco è quasi garanzia di vittoria. Il tedesco non è sazio, tira ancora e registra un secondo giro molto simile al primo, poi, tagliato il traguardo, comincia una sorta di giro d’onore, lentissimo, salutando folla e commissari. C’è un problema però: la sessione non è ancora finita. Dietro a Schumacher sta arrivando sparato Gerhard Berger, con un tempo che può dargli la pole. Gerhard incappa in Schumi sotto al tunnel, Michael ha la traiettoria pulita, Berger deve andare sullo sporco e finisce in testacoda, fortunatamente senza conseguenze, visto che arriva non molto distante dalle barriere su cui sbatté il suo connazionale Karl Wendlinger due anni prima, finendo in coma. Non sapremo mai se Michael l’ha fatto di proposito: non viene punito, conserva la pole e dichiara: “Penso che possiamo vincere, perché domani non dovremmo avere problemi di affidabilità”. Esatto, niente problemi di affidabilità: Schumacher si immola al Portier al primo giro…Vince Panis (nella foto d'apertura) un GP ad eliminazione.

 

Pole rubate 1 – Vittorie 0

Monaco 1999

Se sulla pole di Schumi nel 1996 abbiamo il beneficio del dubbio, su quella di Hakkinen, sempre nel principato nel 1999, tutto è chiaro. Ultimo run in qualifica, ad Hakkinen è rimasto solo un giro (12 è il massimo): record al primo intermedio, al secondo è in vantaggio di 167 millesimi, arriva al Tabaccaio, bandiere gialle.

Mika non alza il piede, alza...il braccio! Il sinistro, per indicare che ha notato il pericolo, ma non rallenta: ottiene la pole, rubandola proprio a Schumacher, che, forse per sollecitare i commissari, dichiara: “ho dovuto rallentare al Tabaccaio per le bandiere gialle e quindi non sono stato in grado di migliorare”. Schumi non trova orecchie che lo ascoltino, e la pole di Mika resta. In gara, tuttavia, arriva subito la giustizia: Schumacher azzecca la partenza e va in fuga, con Hakkinen in difficoltà a reggere il ritmo. Questa difficoltà poi è amplificata dall’errore che commette scivolando sull’olio di Takagi, finendo lungo al Mirabeau, e consentendo ad Irvine di mettere a segno una storica doppietta Ferrari, la prima nella storia del Cavallino a Monaco.
 

Pole rubate 2 – Vittorie 0

Monaco 2006

Qui si va sul pesante, non per le azioni in pista, quanto per il clima che si viene a creare al termine delle qualifiche di Monaco del 2006, decimo anniversario della “pole con saluti” del 1996. Nelle ultime fasi Michael Schumacher va lungo alla Rascasse a velocità ridottissima e si pianta in pista, provocando l'uscita delle bandiere gialle, mentre i suoi rivali per la pole si stanno migliorando. Scoppia un putiferio: tutto il mondo della F.1 si scaglia contro Schumacher, che finisce sotto investigazione. Lunga delibera dei commissari e la sentenza draconiana in tarda serata: cancellazione dei tempi e partenza da fondo griglia. Grazie a questa penalità, Alonso in gara ha pochi problemi e vince.

Pole rubate 3 – Vittorie 0

Ungheria 2016

 

Nico Rosberg mette a segno la pole non con le semplici bandiere gialle, ma doppie bandiere gialle agitate dai commissari, segnale di un pericolo importante sul tracciato. Per dimostrare la sua innocenza, si analizzano i tempi e si nota che in quel settore Nico ha perso un decimo di secondo, tanto basta dall’esentarlo dalla penalità. Già, provate a contarlo, un decimo di secondo. E’ dura. Infatti viene modificato il regolamento e dal GP successivo il rallentamento per bandiere gialle dovrà essere sensibile e non dimostrato solo con i fogli della telemetria. Come dire: “ok Nico, l’hai fatta franca”. In gara, la gloria della pole di Rosberg dura poco: Hamilton lo salta al via e va a vincere.

 

Pole rubate 4 – Vittorie 0

Monaco 2014

Per le pole rubate, c’è anche il gol della bandiera: siamo ancora a Monaco, il circuito in cui la pole è più importante: Nico Rosberg è in pole, ma ha appena commesso un errore che non gli consentirà di registrare un buon tempo. Il suo compagno di squadra Hamilton invece si sta migliorando: Rosberg blocca le ruote e, pasticciando con lo sterzo, finisce nella via di fuga al Mirabeau, cercando poi di manovrare per tornare in pista (manovra inutile, visto che la sessione è finita...). Le bandiere gialle conseguenti impediscono a tutti i suoi rivali di migliorare, garantendo a Nico la pole e, il giorno dopo, la vittoria. I commissari decretano che, a differenza di quanto fece Schumacher alla Rascasse nel 2006, l'errore di Rosberg non è intenzionale e non intervengono. Alla domenica Rosberg controlla Hamilton e vince.

 

Pole rubate 4 – Vittorie 1