F1, Imola tra miti e leggende: tre storie aspettando il GP dell'Emilia Romagna

Formula 1
Leo Turrini

Leo Turrini

Da un sabato della primavera del 1986, quando Schumi toccò la perfezione, alla feroce contrapposizione tra Prost e Senna del 1989. E, infine, quella nostalgia che si mescola al rimpianto. Il GP del Made in Italy live su Sky Sport F1, Sky Sport Uno e in tempo reale su Skysport.it

F1 A IMOLA, LA DIRETTA DELLA SPRINT

Imola 2022 ha tutto, cominciando dalla caldissima attesa, per trovare spazio tra gli episodi che hanno contribuito ad alimentare il mito del circuito dedicato a Enzo e Dino FerrariNe ho scelti tre.

Episodio I, quando Schumi toccò la perfezione

Era un sabato di primavera del 1996. Da poche settimane Michael Schumacher aveva inaugurato la sua avventura in Ferrari. Schumi non aveva ancora a disposizione una Rossa vincente. Eppure, a Imola scattò un meccanismo di identificazione tra il Campionissimo e il suo popolo. Quel sabato, Michael toccò la perfezione. Compensò con il talento i limiti della macchina. E conquistò una pole pazzesca. La prima per lui in groppa al Cavallino.

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Epiosdio II, il miracolo Berger e lo scontro Prost-Senna

1989. Il ferrarista Berger esce miracolosamente illeso da uno schianto al Tamburello. Quando il Gran Premio riparte, esplode la feroce contrapposizione tra Alan Prost e Ayrton Senna. Il francese accusa il brasiliano, suo compagno in McLaren, di non aver rispettato i patti che prevedevano di evitare battaglie in famiglia. Ma Senna sorpassa Prost alla Tosa e vince la gara. Per anni, i due non si rivolgeranno più la parola.

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Episodio III, tra nostalgia e rimpianto

Il terzo è nostalgia che si mescola al rimpianto. 1982. Una faida sui regolamenti sfocia nella rinuncia alla gara delle scuderie britanniche. Restano a giocarsi la vittoria due Ferrari e due Renault. Le macchine francesi rompono, davanti restano le Rosse. Villeneuve e Pironi. Amici fraterni, anche nella vita privata. Ma può vincere uno solo: dopo una sfida esasperata, la spunta il francese. Il canadese si sente tradito.

Due settimane dopo, senza mai essersi chiarito con Pironi, Gilles troverà la morte sul circuito di Zolder, in Belgio. Imola è anche tutto questo.

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