Ferrari a due facce: l'analisi e i numeri dopo la gara di Montecarlo

POST GP MONACO

Michele Merlino

©Getty

Il titolo poteva essere quello dello scorso GP: "Ferrari al sabato, Red Bull alla domenica", perché questa è la tendenza che si è sviluppata da Miami in poi, ma è meglio non confondere i motori di ricerca…L'analisi e i numeri dopo la gara di Montecarlo

GP BAKU, LA DIRETTA DELLE PROVE LIBERE

Leclerc stupisce al sabato, conquista la pole, anzi nel caso di Monaco e Miami c’è pure Sainz a completare la prima fila rossa, e quando arriva la gara, sul gradino più alto del podio sale un pilota Red Bull, questa volta Perez. I numeri di questa Ferrari a due facce sono allarmanti: dalle ultime 11 pole hanno ottenuto solamente 2 vittorie, in Bahrain ed a Melbourne quest’anno, ma è veramente eclatante il dato delle prime file complete. Si sa: la prima fila completa è simbolo della vettura più veloce, e non dobbiamo andare troppo lontano per trovare un esempio, tanto è fresca la memoria della Mercedes dominatrice del periodo 2014-2021. In questi 8 anni le frecce d’argento hanno registrato 74 prime file complete, vincendo la gara in 61 occasioni, per una percentuale di realizzo superiore all’80%. Ebbene la Ferrari, nelle sue ultime 8 prime file complete, dal GP della Cina del 2018, ha vinto una volta sola, con Leclerc a Spa, nel 2019. Ad essere generosi, volendo includere tutto il 2018, le vittorie sono 2 dalle ultime 9 (si aggiunge il successo di Vettel in Bahrain nel 2018), per una percentuale di poco superiore al 20%, diametralmente opposta al valore Mercedes di cui sopra.

La sequenza dolorosa

3 pole di fila, nessuna vittoria. È questa la sequenza di Leclerc dopo Miami, Spagna e Monaco: un evento rarissimo nella storia della F1. In totale si è verificato 18 volte, e solo in due casi è stato più lungo della striscia attuale di Charles. La prima volta è stato nel 1974, e fu un altro pilota Ferrari il protagonista: Niki Lauda. Fu il poleman in 5 gare consecutive e non ne vinse nemmeno una: dal GP di Francia a quello d’Italia. Questa sequenza record si è poi ripetuta nel 2002 con Juan-Pablo Montoya: velocissimo in prova, ma vittima dello strapotere Ferrari in gara. Anche per lui 5 pole di fila e nessun successo: da Monaco a Magny-Cours.

I record

Il GP di Monaco non è stato solo il tracollo Ferrari: è il caso di menzionare anche qualche record e curiosità numerica del GP. Numeri tondi per Sainz e per la Red Bull: lo spagnolo conquista il 110° podio per la Spagna, di questi, 10 sono suoi, e la Red Bull mette in saccoccia l’80^vittoria, ora ad un passo dal quinto posto di tutti i tempi occupato dalla Lotus. Coincidenze: Sergio Perez ha portato al successo la vettura numero 11 al principato per la prima volta dal 1988 (Alain Prost) dopo essersi schiantato al Portier in qualifica. Nella gara del suddetto 1988, fu Senna a schiantarsi al Portier, rendendo possibile la vittoria del francese. Nota finale per Hamilton, mai protagonista nel Principato quest’anno: finisce 8°, l’8° GP consecutivo senza vittoria, il suo peggior digiuno nell’era Power Unit al pari di Messico 2015 – Spagna 2016.