GP Australia, l’analisi tecnica della gara

Formula 1

Cristiano Sponton

GP Australia, (Melbourne) - Foto: Getty Images
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La Ferrari torna alla vittoria nella gara inaugurale dopo otto anni. Vettel ha spinto al massimo durante il pit stop anticipato di Hamilton, cumulando il gap necessario per stare davanti. Il pilota inglese poi, è rimasto imbrigliato nella morsa del traffico.

Vettel 1, Mercedes 0 – Questo il responso della prima gara stagionale, visto il successo ampiamente meritato della SF70H guidata dal pilota tedesco. La Ferrari ritorna a vincere all'esordio dopo otto anni, l’ultimo successo era targato Fernando Alonso nel Gp di Bahrain 2010. Sono vittorie completamente diverse, quella del pilota spagnolo era arrivata per dei problemi alla Red Bull, mentre quella di Vettel è nata grazie alla superiorità dimostrata in pista dalla vettura italiana.

Il momento clou della gara australiana è stato il pit stop anticipato del pilota inglese della Mercedes che, fin dall'inizio, continuava a lamentare uno scarso grip agli pneumatici posteriori. Il pit stop anticipato è stata una mossa completamente errata da parte del box Mercedes, Hamilton dopo aver montato un set di gomme soft è finito nel traffico di Verstappen, perdendo secondi preziosi su Vettel.

Il grafico in basso, dimostra che, non esisteva nessun decadimento prestazionale delle gomme di Hamilton. 

A pista libera Vettel ha spinto al massimo per cercare di aprirsi il gap necessario ad effettuare il pit stop ed uscire davanti al rivale inglese. Il grafico in basso mostra che, Hamilton, uscito con gomme nuove è riuscito a guadagnare qualche decimo su Vettel nei primi giri ma poi, trovato Verstappen, ha dovuto accodarsi e rassegnarsi, vista la difficoltà nell’effettuare i sorpassi al ritmo del pilota olandese. Fondamentale è stato il giro 22 con Vettel che è riuscito in un solo passaggio a guadagnare 1,5s, aprendosi la finestra per “pittare” ed uscire in testa. 

Fin dai primi giri si era capito che il passo di Vettel era migliore rispetto a quello di Hamilton. Riuscire a rimanere così vicini alla vettura che ti precede con queste nuove F1 è segno di maggior velocità. Analizzando il passo del 1° stint, si evince che Vettel è stato più veloce di qualche centesimo rispetto ad Hamilton. Staccato di 0,5s Bottas, 7 decimi Raikkonen e quasi 1s la Red Bull di Verstappen. 

Nel secondo stint la differenza prestazionale tra Vettel ed Hamilton è stata maggiore. Entrambi erano su gomme soft ma il pilota tedesco della Ferrari è stato più rapido di 0,5s. Inoltre, sia Bottas che Raikkonen hanno girato con un buon passo, similare a quello del tedesco. Molto rapido Verstappen che, grazie alle gomme SuperSoft, è stato il pilota più veloce nella seconda parte di gara. 

Hamilton ha faticato parecchio con gli pneumatici in questa gara. Problemi legati ad un surriscaldamento anomalo delle gomme posteriori che costringevano Hamilton ad effettuare giri piuttosto lenti, alternati a giri veloci, come si può ben vedere dal grafico in basso. Molto buono, invece, il ritmo di Vettel che ha girato costantemente più rapido di Lewis. Si nota un innalzamento del ritmo solo nei giri in cui ha dovuto effettuare dei doppiaggi. 

Analizzando le velocità massime, registrate nei punti di rilievo, si nota una Ferrari molto positiva con velocità similari a quelle della Mercedes. Questo dimostra l’ottimo lavoro svolto dall’equipe diretta da Sassi che ha sviluppato una Power Unit a livello di quella della Mercedes. La SF70H in questa gara, oltre ad un assetto rake molto spinto, ha utilizzato un’ala posteriore da alto carico con abbinato il monkey. Mercedes, invece, ha optato per un’ala da medio carico con un assetto abbastanza piatto. Nonostante una resistenza all’avanzamento superiore per la Ferrari, dovuta alla “maggior ala”, le velocità riscontrate sono ottime, segno dell’ottima potenza della Power Unit. 

Una Ferrari che ha ampiamente meritato la vittoria, la SF70H è stata sicuramente la vettura più veloce in pista. Ora attendiamo il circuito di Shangai, pista molto più rappresentativa rispetto a quella australiana dove avremo un’idea più precisa della reale forza delle vetture.