Fernando Alonso vince la 6 ore di Silverstone ma viene squalificato

Formula 1
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Toyota beffate, la squalifica revoca la vittoria allo spagnolo che in pista aveva trionfato insieme a Buemi e Nakajima davanti alla vettura gemella di Conway-Kobayashi-Lopez. Sull'addio alla F1: "Non c'è più nulla in pista"

SKY SPY: ALONSO, UN ADDIO E TANTI RIMPIANTI

Beffa per la Toyota e per Fernando Alonso: le due vetture giapponesi che avevano fatto doppietta sul podio alla 6 ore di Silverstone non hanno passato le verifiche tecniche e sono state squalificate. Niente vittoria, quindi, per lo spagnolo che in pista aveva portato il team completato da Sebasten Buemi e Kazuki Nakajima al terzo successo stagionale consecutivo. La squalifica ha colpito anche José Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway che si erano piazzati al secondo posto: la parte anteriore dei fondi di entrambe le Toyota Ts050 hybrid LMP1 è risultata non conforme, la flessibilità dei due skid block sotto il peso del carico era di 8 mm oltre i limiti consentiti. La vittoria è andata alla Rebellion R13 LMP1 di Mathias Beche, Thomas Laurent e Gustavo Menezes, al primo successo di una LMP1 non ibrida dal 2012.

Sulla F1: "Tutto troppo prevedibile"

Prima della gara, Fernando Alonso era tornato a parlare del suo addio alla Formula 1, come riportato da l'Equipe. Il motivo principale sarebbe la noia che avrebbe eliminato ogni suo stimolo e motivazione. "Mi fermo perché non c'è quasi nulla in pista. Oggi parliamo di cosa succede fuori pista piuttosto che in pista. Parliamo di messaggi radio, parliamo di polemiche. È un brutto segno. Penso che le altre discipline possano offrire più divertimento, gioia e felicità, ed è quello che cercherò di trovare". E poi, lo spagnolo ha sottolineato gli aspetti che lo hanno spinto altrove: "In alcune stagioni, era difficile prevedere cosa sarebbe successo a Monza. Oggi, possiamo già scrivere cosa accadrà e dare i primi 15, con uno o due errori. È difficile vedere come tutto sia diventato prevedibile. Facciamo i test invernali a Barcellona e il primo giorno sappiamo già cosa succederà fino ad Abu Dhabi a novembre. Per me, non è poi così male, perché dopo 18 anni in F1, mi sento realizzato. Se hai ambizione, è difficile, adesso, sentirsi soddisfatti in F1". E sul futuro: "Perché chiudere le porte? Sono ancora giovane. Quest'anno sto facendo 27 gare e mi sento ancora forte. Il mio modo di pensare mi ha portato a fermarmi. Ma chi lo sa ... ".