Formula 1 GP Belgio. Pole a 245 di media nel 2017 e quest’anno?

Formula 1

Michele Merlino

Ripercorriamo la storia del velocissimo e spettacolare circuito delle Ardenne attraverso i record, le statistiche e le rimonte impossibili del GP del Belgio

GP BELGIO: LA GARA DI SPA

LE ULTIME EDIZIONI - SPA, CHE PISTA!

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Questo sarà il 63° GP del Belgio valevole per il mondiale. Solo tre GP contano più edizioni: Gran Bretagna 69, Italia 68 (quest'anno salirà a 69), Monaco 65. La Germania è salita a quota 63 quest’anno. Riguardo ai circuiti, Spa è al quarto posto per GP ospitati, questo sarà il 51° (Monza 67, Monaco 65, Silverstone 52).

Quando i 200 Km/h sono la velocità minima

Escluse le gare con la presenza della Safety Car e le interruzioni (con il cronometro che continua a scorrere), l'ultima vittoria a meno di 200 di media è quella del 1992, la prima nella carriera di Schumacher: 191.428 km/h con meteo variabile (bagnato/asciutto).

La gara più veloce di Spa fu quella del 1970 (Pedro Rodriguez), a 241.300 di media sul vecchio tracciato. Sul nuovo circuito (nelle varie configurazioni) il record è di Raikkonen: 229.174 km/h nel 2007. Sul versante delle pole position, l’anno scorso Hamilton ottenne un traguardo storico: fu il primo a girare ad oltre 245 km/h di media (245,867: 1’42”553), ma il dato più eclatante è che la media è superiore al record della pole sul vecchio tracciato di 14 km (244,038 km/h, Jackie Stewart, 1970).

L'ultima pole a meno di 200 km/h di media a Spa fu quella di Barrichello nel 1994: forte pioggia in un circuito notevolmente rallentato da una chicane in mezzo all'Eau Rouge, risultarono in soli 178.542 km/h di media, la pole più lenta in assoluto nella storia del circuito. Si tratta di una vera e propria anomalia, visto che per trovare un'altra pole a meno di 200 di media sul circuito belga bisogna risalire al 1955.

Grandi “botti” al via con la Source subito lì

Subito dopo il via le monoposto devono affrontare la lentissima curva a destra della Source che scende verso la compressione dell’Eau Rouge. Si tratta di un vero e proprio imbuto, scenario spesso e volentieri di spettacolari “autoscontri”. Eccone alcuni:

2016: le due Ferrari (3^ e 4^ in griglia) saltano Max Verstappen (2°) al via e Raikkonen si piazza alle spalle del leader Rosberg, ma viene stretto da Vettel che dall’esterno taglia la curva, e viene anche colpito all’interno da Verstappen, che giunge a La Source con quasi tutta la vettura sul cordolo. Vettel finisce in testacoda (ala anteriore rotta), mentre i detriti in pista causano le forature di Raikkonen, Sainz e Nasr. Alla staccata di Les Combes Wehrlein tampona violentemente Button.

2012: Grosjean (8° in griglia), stringe Hamilton (7°), le due vetture fuori controllo travolgono Alonso (5°), Perez (4°) e Kobayashi (2°). Maldonado (6°, part.antic.) viene mandato in testacoda.

2011: Bruno Senna (7°) travolge Alguersuari (6°). Di Resta (17°) colpito da Glock (19°), coinvolti Trulli (18°) e Kovalainen (16°).

2009: Les Combes: Grosjean sbaglia frenata e tampona Button, Hamilton per evitarli sterza all’esterno ed Alguersuari si trova chiuso. Tutti e quattro finiscono KO.

2008: Bourdais (9°) colpisce Trulli (11°).

1998: incidente colossale in uscita dalla T1 sotto la pioggia: 10 vetture coinvolte, ripartenza.

Sorpassi e rimonte a Spa sono sempre possibili

Nel 2011 Michael Schumacher ha stabilito il record assoluto per quanto riguarda le posizioni recuperate su questo circuito: 19 (da 24° a 5°), ma la rimonta per eccellenza qui la mise a segno lo stesso Schumacher nel 1995 quando vinse partendo 16°. Nel 2016 Hamilton mise a segno il record per la rimonta migliore per un podio: da 20° a 3° (+17).
Storicamente lo spettacolo a Spa è di alto livello, ed i sorpassi, che ne sono un ingrediente fondamentale, non mancano. Siamo nell’ordine della trentina a gara.