Formula 1, GP d’Italia. Tutte le domande e le risposte della gara di Monza

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Cristiano Sponton

La partenza del GP di Monza (Foto: Sutton)

L’analisi della corsa di Monza, dal primo giro terribile per Vettel alla strategia Mercedes, dal blistering delle gomme di Raikkonen alla squalifica di Grosjean

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Vettel ha sprecato un'altra chance?

La risposta è sì perché la SF71H aveva un grosso potenziale su questa pista e si poteva sicuramente ottenere un risultato migliore. La Ferrari allo stato attuale ha un vantaggio tecnico sulla Mercedes specialmente in qualifica mentre in gara le due vetture hanno un passo simile. Doveva essere una sfida 2 contro 1 vista la prima fila tutta Rossa, con Hamilton relegato in terza posizione e con Bottas, quarto, che non aveva dimostrato di avere la velocità per reggere il ritmo dei primi tre. Invece Vettel con un errore alla variante della Roggia nel tentativo di resistere ad una manovra di sorpasso di Hamilton ha vanificato il vantaggio permettendo così alla Mercedes di giocare 2 contro 1 a suo favore. Il pilota tedesco, nonostante l’errore, è riuscito a limitare i danni e, complice la penalizzazione di 5 s inflitta a Verstappen, è riuscito a terminare la gara al quarto posto a soli 17 s dal vincitore.

A partire da Singapore il ferrarista dovrà cercare di dare una svolta alla sua stagione che, nonostante le cinque vittorie, è stata caratterizzata da un rendimento troppo altalenante. Contro questo Hamilton, alla Ferrari serve il miglior Vettel perché il pilota inglese non sta commettendo il minimo errore e sta portando a casa molti punti sfruttando, a proprio vantaggio, tutte le situazioni incerte (in Germania ed in Ungheria ad esempio).

La strategia Mercedes è stata vincente?

Con Vettel fuori dai giochi la Mercedes è stata abile a sfruttare Bottas per rallentare, in modo del tutto regolare, Raikkonen e permettere così ad Hamilton di ricucire lo strappo che si era creato per il pit stop posticipato dagli uomini della Mercedes.

Hamilton, fin dai primi giri di gara, ha mantenuto un distacco da Raikkonen intorno ad 1 s, che avrebbe permesso di ottenere un facile undercut nei confronti della Ferrari del finlandese. Il muretto di Maranello, però, è stato in grado di proteggere la posizione fermando Kimi al 20esimo giro, non appena si era aperta la giusta finestra su Grosjean.

La Mercedes non poteva fermare prima Hamilton altrimenti si sarebbe trovato nel traffico del pilota francese della Haas e la Ferrari, fermando al giro successivo Kimi, sarebbe riuscita a proteggere la posizione. Visto il pit stop di Raikkonen, gli uomini Mercedes hanno deciso di prolungare il primo stint di Hamilton per cercare di mandarlo in pista con gomme più fresche che gli avrebbero dato la possibilità di infastidire la monoposto numero 7. In Mercedes avevano visto il blister sulla vettura di Vettel ed erano consapevoli che si sarebbe potuto presentare anche sulla Ferrari di Kimi.

Il lavoro di Bottas è stato sicuramente molto importante perché ha dato la possibilità ad Hamilton di ricucire lo strappo senza stressare oltre modo le gomme, in modo da poter tentare un attacco verso la fine della gara quando le posteriori di Raikkonen erano ormai finite. Così è stato ed Hamilton è andato a vincere una gara che, alla vigilia, sembrava molto difficile per lui.

Perché Raikkonen ha avuto blister?

È una domanda a cui non è facile rispondere, perché solo il team dispone di tutte le informazioni necessarie. Si possono però avanzare delle ipotesi.
Sicuramente l’assetto della SF71H non era ottimale in gara, infatti, entrambe le Ferrari hanno accusato del blistering sulle gomme posteriori quando hanno girato con le Soft.

La SF71H, come a Spa, ha privilegiato, a differenza della Mercedes, un assetto aerodinamico molto scarico come evidente dall’ala posteriore scelta, completamente piatta e a corda molto ridotta sulla Ferrari mentre con un profilo leggermente a cucchiaio per W09. Questo potrebbe aver influito sugli pneumatici perché una minor downforce provoca uno scivolamento maggiore della vettura che va, inevitabilmente, a ripercuotersi sulle gomme surriscaldatesi in modo anomalo.

Un altro fattore da tenere in considerazione è il comportamento di Raikkonen dopo il primo pit stop. Per cercare di evitare un overcut, come potete osservare dal grafico in basso osservando i giri dal 22 al 27, il pilota finlandese ha spinto in modo eccessivo. Fin dai primi passaggi si era capito che Hamilton non aveva nessuna possibilità di scavalcare Raikkonen durante il pit stop e il muretto Ferrari avrebbe potuto comunicargli  di non spingere eccessivamente in quanto sarebbe stato sufficiente gestire il distacco di 21-22s.
Questo non è stato fatto e Raikkonen, spingendo, ha ridotto il gap da Hamilton a 17 s ma ha stressato oltre modo gli pneumatici che, alla fine della corsa, non gli hanno permesso di avere il grip per tener testa alla rimonta di Lewis.

Sicuramente ha inciso, in modo minore, anche il “tappo” di Bottas che ha innalzato ulteriormente la già alta temperatura degli pneumatici posteriori del finlandese. Se quella del “tappo” fosse la ragione principale non si spiegherebbe come Hamilton, pur restando in scia per tantissimi giri a Raikkonen, non abbia accusato nessun tipo di problemi alle gomme.

Perché le Soft hanno avuto blister mentre le Super Soft no?

Prima di tutto spieghiamo cos’è il blister: è un fenomeno che si verifica quando una particolare sezione di gomma vicino alla carcassa si surriscalda in modo anomalo provocando delle piccole bolle d'aria all'interno dello pneumatico che creano a loro volta un distaccamento della gomma. Questi possono avere superfici diverse a seconda del livello di stress termico e meccanico cui sono soggette le coperture.
Sullo pneumatico, come abbiamo visto sulla posteriore di Raikkonen, si vanno a creare dei veri e propri buchi che, molto spesso, sono profondi ed arrivano fino alla carcassa facendo perdere moltissimo grip.

Il blister si è verificato sulle gomme Soft che a differenza di quelle Super Soft hanno una finestra di funzionamento più alta a livello termico e quindi, in teoria, sarebbero meno soggette a questo fenomeno. Così invece non sembra essere stato, perché il blister si è visto principalmente su questo compound (Austria e a Spa su Mercedes e questa settimana su Ferrari). Le Soft, rispetto alla “rosse” hanno un battistrada maggiore e quindi sono più soggette a movimento. Se a questo aggiungiamo il tanto grip presente in pista ed una vettura, come la Ferrari, che tendeva a scivolare maggiormente rispetto alle altre a causa del poco carico aerodinamico utilizzato, il gioco è fatto (visti i pochi giri fatti durante le libere il fenomeno non si era manifestato, ma, come avevamo ricordato nell’analisi post qualifiche, poteva risultare determinante ai fini del risultato della gara).

Perché la Haas di Grosjean è stata squalificata?

La Haas del pilota francese, al termine della gara, è stata estromessa dalla classifica di arrivo per un’irregolarità nella zona del T-Tray. Entrambe le vetture del team americano non sono risultate, dopo le opportune verifiche, conformi al regolamento tecnico punto 3.7.1 e alla direttiva TD / 033-18 che la Federazione aveva emesso nel mese di luglio. Direttiva che spiegava dettagliatamente ai team che, le superfici del piano di riferimento dovevano avere un raggio di 50mm (+/- 2mm) su ciascun angolo della parte anteriore se osservata da sotto la monoposto. La Haas VF18, invece, presentava un fondo che, nella zona dello splitter, aveva un raggio di appena 10mm in luogo dei richiesti 50mm. Tale irregolarità era emersa al giovedì in occasione delle verifiche tecniche ma, il team americano, aveva spiegato che non aveva avuto il tempo necessario per sistemare il pezzo in questione. Ora la cosa passerà al Tribunale di Parigi visto il reclamo fatto dal Team Haas.