Formula 1, a confronto vittorie e pole di Hamilton, Vettel e dei campioni del passato

Formula 1

Michele Merlino

I 4 campioni (Foto: Sutton)

Visti i traguardi che Hamilton ottiene di gara in gara, si fanno sempre più frequenti i paragoni ed i riferimenti con alcuni grandi del passato, in particolare Schumacher per quanto riguarda le vittorie e Senna per quanto riguarda le pole. Ecco il nostro approfondimento, dove si scopre che…

I record di pole o vittorie sono traguardi, si sa, che possono essere ottenuti in intervalli di tempo molto diversi: Jean Alesi, ad esempio, ci ha messo 130 GP per ottenere una vittoria; nello stesso arco di tempo, Vettel era alla soglia dei 40 successi…
I grafici che seguono, quindi, illustrano in quanti GP un pilota ha ottenuto un certo numero di pole o vittorie: tanto più la linea è verticale, tanto più un pilota ottiene velocemente un traguardo.

Vittorie: i lunghi domini di Schumacher ed Hamilton

Hamilton è indubbiamente il pilota la cui carriera è partita a razzo: stacca tutti nei suoi primi campionati (siamo nel 2007-2008), per poi “appiattirsi” e mescolarsi con il ritmo dei vari Schumacher, Senna e Vettel. I quattro procedono con rendimenti simili fino al raggiungimento del 90° GP: a questo punto Vettel infila il suo periodo d’oro (2010-2013), ed il ritmo dei suoi successi è addirittura migliore di quello di Schumacher, poi arriva l’era Turbo/Hybrid ed il suo rendimento sprofonda, tanto da risultare, al momento, il peggiore tra i quattro piloti presi in considerazione (Schumacher, Senna, Hamilton, Vettel).

I due che staccano i rivali sono Schumacher ed Hamilton: il primo in corrispondenza degli anni d’oro della Ferrari (2000-2004), il secondo con l’avvento della suddetta era Turbo/Hybrid... che ha affossato Vettel. Il rendimento attuale di Hamilton ha una progressione simile a quella di Schumacher, ma pagagli anni difficili patiti in McLaren e, contemporaneamente, il periodo di dominio di Vettel.

Pole: Senna inimitabile

Anche sul versante delle pole Hamilton parte alla grande, ma all’arrivo della Red Bull di Newey paga pesantemente dazio, per poi rimontare e staccare tutti con l’arrivo della motorizzazione ibrida. Si nota l’incredibile progressione di Senna: Vettel fino alle 30 pole è riuscito incredibilmente a tenere il ritmo del brasiliano, poi, come per le vittorie, la sua linea cambia radicalmente direzione e si ritrova come fanalino di coda, mentre Ayrton procede “verticale” fino al 1992-1993 quando poco poteva contro le Williams-Renault di Newey.

Come si vede, Hamilton ora è il leader per numero di pole, ma ha impiegato molti GP più di Senna per raggiungere gli stessi traguardi: la 65^ pole per Senna è arrivata al 162° GP, mentre Lewis ne ha impiegati 195.

Per quanto riguarda Schumacher, bisogna ricordare che è incappato nell’era più bislacca delle qualifiche in Formula 1. Griglie decise per tempi aggregati, su giro singolo, con la benzina per la prima parte di gara...insomma un pasticcio di regole che il più delle volte rendeva conveniente sacrificare la qualifica per partire con un assetto ideale per la gara. Non era infrequente infatti, in annate di assoluto dominio come il 2004, vedere le Ferrari partire dalla seconda/terza fila, e vederle poi stracciare i rivali in gara all’arrivo delle prime soste.

I compagni (rivali) di squadra

L’analisi di questi grafici diventa ancora più interessante se consideriamo, oltre all’epoca storica in cui i campioni hanno sviluppato le loro carriere, anche i compagni di squadra, perlomeno quelli con cui hanno corso più GP assieme, o che hanno caratterizzato il loro essere campioni.

  • Senna ha costruito il suo mito rivaleggiando per tre anni in McLaren con Prost: all’epoca il francese era già bi-campione del mondo ed ha chiuso la carriera con 4 mondiali, 51 vittorie e 33 pole.
  • Schumacher è diventato grande negli anni in Ferrari, nei quali, non è un mistero, aveva lo status di Numero 1 indiscusso, con uno scudiero designato, Barrichello. Per il brasiliano 11 vittorie e 14 pole in carriera.
  • Vettel ha avuto in Mark Webber il compagno di team negli anni dei suoi mondiali in Red Bull. L’australiano ha collezionato 9 vittorie e 13 pole in carriera. Da quando è approdato in Ferrari, Seb è scortato da Raikkonen, che ha ottenuto tutte le sue 20 vittorie prima di rientrare al cavallino, e delle sue 18 partenze al palo, solo una è figlia dell’era Turbo/Hybrid, Monza 2018.
  • Riguardo ad Hamilton, è colui che ha avuto i compagni di squadra dai risultati migliori: ben 3 campioni del mondo. Ha cominciato con Alonso (2 mondiali, 32 vittorie, 22 pole), ha proseguito con il mite Kovalainen, prima di incontrare Button (1 mondiale, 15 vittorie, 8 pole), per poi passare a Nico Rosberg (1 mondiale, 23 vittorie, 30 pole).