Formula 1, Arrivabene a Sky: "Leclerc? Sì, l'ho paragonato a Senna". Il rapporto con i piloti

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Il team principal della Ferrari racconta alcuni anaddoti sul Leclerc, prossimo pilota della Rossa: "Sì, l'ho paragonato ad Ayrton. Charles sa prendersi le sue responsabilità, me l'ha dimostrato quando morì il papà". Su Giovinazzi: "Importante la collaborazione con Aci Sport". Su Raikkonen: "Un esempio di professionalità". Il GP del Giappone è in diretta esclusiva su SkySportF1 e SkySportUno

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Maurizio Arrivabene e il passaggio di Charles Leclerc alla Ferrari. Il team principal della Rossa racconta alcuni aneddoti sul talentuoso pilota monegasco in esclusiva a Sky. A partire da un paragone molto importante: "Qualche anno fa, parlando con i miei collaboratori avevo parlato di Leclerc come di un nuovo Ayrton Senna. Sì, è vero A quel tempo non facevo ancora questo lavoro, ma non è che non frequentassi il paddock. Sono qui da 28 anni e già allora ero abituato a vedere in maniera critica i piloti che si stavano formando per poi sponsorizzarli. Una scuola che mi è servita per allenare l'occhio e in questo caso per assumerli. Così è stato per Charles"

Leclerc, ragazzo unico

"Leclerc sa prendersi le sue responsabilità – prosegue Arrivabene -. C'è un episodio che mi ha emozionato e mi ha al tempo stesso convinto che il ragazzo c'è. Quando morì il papà me lo ritrovai sul nostro volo charter per un GP e gli ho chiesi ‘che ci fai qua?’. Lui disse ‘devo vincere questa gara, poi tornerò e seppellirò mio padre’. Ecco, se un ragazzo riesce a superare questa pressione e concentrarsi sulla gara... Che cos’è un GP di F1 rispetto a questo?"

Le scelte di Leclerc e Giovinazzi

"Ho sentito tante cose sui giovani, di piloti che non trovano sedili. Noi ne avevano due in collaborazione con Alfa e Sauber. Ma c'è un altro pezzo d'Italia che ha aiutato Giovinazzi, parlo di Aci Sport. Noi l'abbiamo accolto nell'Academy anche grazie ad Aci che l'ha fatto crescere. Leclerc ha fatto nell'Academy due ottimi campionati e meritava una chance. Se poi guardi le mosse degli altri, anche lì Mercedes è in vantaggio. Hanno affiancato ad Hamilton un giovane che allora era Bottas, pilota che oggi si è fatto le ossa eccome. Tutti noi altri eravamo in ritardo. Lee nostre sono state mosse aziendali e non dettare da nessun tipo di personalismo e di interessi se non quelli della Ferrari".

Raikkonen, esempio di professionalità

"Raikkonen è una persona che rispetto. Voglio bene a lui come pilota e come amico. ma nel lavoro non puoi permetterti di avere amici. Hai colleghi, non amici. E' una persona che rispetto profondamente perché è sincero, un grande professionista, il primo che ti guarda in faccia e ti dice 'voglio sapere le cose adesso'. quindi non è uno con cui puoi giocare, sarebbe una grande mancanza di rispetto della sua professionalità. Stiamo parlando di piloti di F1, non di un videogioco. Sono professionisti e nel momento in cui ha chiesto di sapere (del suo futuro, ndr), Belgio o Monza, era talmente incavolato che poi ha fatto la pole. Vuole che le cose gli vengano dette in faccia e non attraverso altri canali o segnali. Se ogni volta reagisse così, glielo direi più spesso".