Formula 1 GP Austin. L’analisi tecnica delle qualifiche

Formula 1

Cristiano Sponton

Tutto quello che è successo e si è visto nella qualifica di Austin: dalle novità tecniche di Ferrari e Mercedes all’analisi dei tempi dei top driver, passando per la strategia differenziata prevista dalle Rosse. Ecco tutte le informazioni per arrivare preparati al via della gara alle 20.10 su Sky Sport Formula1

IL GP DEGLI USA IN DIRETTA

Com’è andata

Pole position per Hamilton che, a differenza delle ultime gare, ha dovuto sudarsela fino in fondo grazie ad una Ferrari ritrovata con Vettel che è riuscito ad ottenere il secondo tempo a soli 61 millesimi da Hamilton e Raikkonen terzo a 70 millesimi.  Quarto tempo per Bottas che non è riuscito a tenere il passo di Hamilton e lo dimostrano i quasi 4 decimi di distacco che ha rimediato dal compagno di squadra.  La partenza sarà importantissima con Raikkonen che scatterà dalla prima fila a causa della penalità di 3 posizioni in griglia per Vettel (quinta casella). Kimi a differenza di tutti gli altri top 5 sarà l’unico a partire con le Ultra Soft che, allo start, grazie all’extra grip, saranno un’arma in più da usare per cercare di scavalcare Hamilton. Terza fila per Ricciardo e un ottimo Ocon mentre, Verstappen a causa di un cedimento della sospensione posteriore ha dovuto rinunciare al Q2 qualificandosi in quindicesima posizione.

Ferrari conferma le novità sui bargebords ma scarta il fondo

Ferrari, dopo le prove bagnate di ieri, ha deciso di non utilizzare le novità tecniche portate in questa trasferta americana per concentrarsi su un pacchetto che i piloti e gli ingegneri conoscono alla perfezione. Come potete osservare dall’immagine, il fondo in prossimità delle ruote posteriore presenta i soli slot utili per gestire il fenomeno del tyre squirt ma non si vedono i generatori di forza che l’equipe diretta dall’ingegner Mattia Binotto aveva pensato per questo finale di stagione. Non è ancora ben chiaro se si tratti di una vera e propria bocciatura ma, la prossima settimana, in Messico avremo sicuramente una risposta più precisa.

Confermate, invece, le novità nella zona dei bargeboards con l’aggiunta di un “coltello” che, insieme agli altri, ha una funzione di generatori di vortice utili a energizzare il flusso d’aria diretto sotto il fondo.

Mercedes con profilo triplano sull’Halo

Mercedes non ha portato grosse novità tecniche per questo GP che potrebbe regalare il quinto titolo a Lewis Hamilton. Da segnalare solo il ritorno dei piccoli profili aerodinamici collocati sopra il sistema di protezione Halo. Una soluzione che si era già vista sulla vettura di Bottas a Singapore ma non era stata utilizzata in qualifica e in gara. In questo fine settimana non sono state fatte prove comparative e la soluzione è stata montata, fin dal venerdi, su entrambe le W09. Ricordiamo che la Federazione aveva permesso ai team di utilizzare questi profili aerodinamici entro i 20 mm dall'anello principale che compone il sistema Halo con la funzione di energizzare il flusso d’aria che è particolarmente disturbato e che andrebbe cosi a generare una perdita importante di carico aerodinamico sull'alettone posteriore.

Mercedes al via con le Super Soft. Strategia differenziata in casa Ferrari

Mercedes, nonostante i pochi dati raccolti con le gomme slick, ha deciso di qualificarsi nel Q2 con le gomme rosse per poterle utilizzare nella prima parte di gara. Da segnalare che Hamilton, a causa di un errore nella staccata della prima curva, ha dovuto effettuare due giri lanciati e quindi, in gara, avrà un set di penumatici con qualche chilometro in più rispetto agli altri.

Ferrari, invece, ha differenziato la scelta tra i due piloti. Raikkonen partirà con le Ultra Soft mentre Vettel, penalizzato di 3 posizioni in griglia, si è classificato con la gomma rossa. Dalla tabella in basso potete notare quanto Vettel sia stato competitivo con questo compound visto che, a parità di gomma, ha rifilato ben 4 decimi ad Hamilton e 7 a Bottas. Vettel è riuscito a girare a meno di 2 decimi dal compagno di squadra nonostante una mescola che secondo le stime di Pirelli è più lenta di circa mezzo secondo al giro.

Una Ferrari “rinata” ha messo pressione ad Hamilton

In queste qualifiche abbiamo ritrovato una Ferrari molto competitiva che è sembrata essere molto più bilanciata rispetto a quella delle ultime settimane. Potrebbe essere stata aiutata anche dalla temperatura della pista che era molto bassa e questo sicuramente ha facilitato il controllo della temperatura degli pneumatici posteriori che, negli ultimi Gp, aveva fatto soffrire non poco gli ingegneri ed i piloti (il surriscaldamento provocava un fastidioso scivolamento del posteriore della SF71H).  

Se analizziamo i singoli settori possiamo notare che tutti i top 6 hanno tirato fuori il massimo dai loro giri con l’Ideal Lap molto vicino al Best Lap. Vettel è stato il pilota più veloce nel primo settore che è caratterizzato da una serie di curve medio veloci, mentre Hamilton ha ottenuto le migliori prestazioni nel secondo e nel terzo.

In FP3 Mercedes e Red Bull hanno lavorato sul passo gara mentre Ferrari per le qualifiche

Nelle FP3, a causa della pioggia caduta nella giornata di ieri, i team hanno stravolto i programmi e hanno cercato di recuperare il tempo perso lavorando non solo sul giro secco ma anche sul passo gara che di solito si prova durante la fase conclusiva delle prove Libere 2.
Mercedes e Red Bull hanno effettuato, nella fase iniziale delle libere, un long run mentre i piloti della Rossa hanno lavorato sul giro singolo cercando di sistemare nel migliore dei modi l’assetto della SF71H.  

Se andiamo ad analizzare il passo gara di Mercedes e Red Bull possiamo notare che il migliore è quello di Verstappen che, a parità di gomma, è stato più veloce di Hamilton di 1 decimo. Ricciardo, invece, è stato leggermente più lento rispetto al compagno girando con un ritmo simile a quello di Hamilton. Va sottolineato che Mercedes ha effettuato un long run di 10 giri mentre quello delle due Red Bull è stato leggermente più corto (8 giri cronometrati).

Se analizziamo i singoli giri possiamo notare che l’unico pilota ad infrangere il muro del “40” è stato Ricciardo che, nel suo ultimo giro cronometrato, ha girato in 1:39,9. I tempi sono stati piuttosto costanti sia per i piloti che hanno utilizzato le Super Soft che per quelli che si sono concentrati con le UltraSoft a dimostrazione che il degrado e l’usura delle gomme non è molto alta. Questo sta a significare che, con molta probabilità, vedremo l’ennesima gara ad una sosta anche se, l’aumento della temperatura previsto per la gara, potrebbe creare qualche problema ai team.