Formula 1, GP Messico 2018. Velocissimi tra le nuvole

Formula 1

Michele Merlino

Il GP del Messico (Foto: Sutton)

Numeri e curiosità del GP del Messico di Formula 1. Dall’altitudine ai record di velocità, dagli eroi nazionali Rodriguez allo stadio del baseball per finire con le statistiche che ci dicono che…

GP MESSICO, LA CRONACA DELLA GARA

Monza in centroamerica

Il GP del Messico si corre a 2285 metri sul livello del mare nella capitale centroamericana. Due anni fa Bottas registrò in gara il nuovo record per la velocità massima più elevata in Formula 1: 372,5 km/h, strappando il primato a Raikkonen, che nel 2005 a Monza toccò i 370,1 km/h. Nel corso del GP dell’anno scorso la velocità massima fu registrata da Vettel: 362,4 km/h per la sua Ferrari a Città del Messico.

Onore ai figli di questa terra

ll nome dell’autodromo, "Hermanos Rodriguez", è in onore di Ricardo e Pedro Rodriguez, eroi messicani delle corse entrambi deceduti in incidenti di gara. Ricardo morì proprio qui, a soli vent'anni, uscendo di strada alla Peraltada nel weekend del GP non valido per il mondiale del 1962. Era un pilota Ferrari, ma il team di Maranello aveva deciso di non disputare quella gara. Rodriguez firmò per il team di Rob Walker e andò incontro al suo destino nel corso del primo giorno di prove

Un tempio delle corse

La pista situata a 2285 metri sul livello del mare ha causato sempre grandi problemi ai motori, tanto che in passato la prima giornata di prove era dedicata quasi esclusivamente alla ricerca della giusta carburazione. Qui oltre alla Formula 1 hanno gareggiato un po’ tutte le categorie del motorsport. Nel 2007 l’ex pilota di F.1 Juan-Pablo Montoya vinse una gara NASCAR e, sempre rimanendo in tema di corse made in USA, la corsa del campionato CART del 2003 vide ben 402.413 spettatori nell'arco dei tre giorni. All'interno dell'autodromo è presente uno stadio di baseball, il Foro Sol, in cui giocano i Diablos Rojos del México. E' situato all'interno della Peraltada, ex curva leggendaria del circuito, ormai non più percorribile nella sua interezza, dopo l’ammodernamento per il ritorno della F.1 affidato a Herman Tilke, il quale ha riprofilato numerose curve, lasciando ben poco del tracciato originale.

Un circuito in cui è difficile ripetersi

In 18 gare corse all’Hermanos Rodriguez ci sono stati ben 15 vincitori diversi. Gli unici a vincere due GP qui sono Jim Clark, Nigel Mansell ed Alain Prost. L’ultimo a ripetersi è stato il francese (1988-1990).
Altra statistica curiosa riguarda il vincitore del GP del Messico che difficilmente vince poi il mondiale: solo in tre casi su 18 che ha trionfato qui si è poi laureato campione a fine anno. Jim Clark nel 1963; Graham Hill nel 1968 e Nigel Mansell nel 1992 (tutti e tre britannici).