Paolo Belli, passione Mondiale: in finale Brasile e Capello

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Paolo Belli
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L'INTERVISTA. Il cantante, impegnato il 25 maggio in una partita con la Nazionale Cantanti, parla del suo amore per il calcio, della tensione per i Mondiali e della brutta stagione della Juve, sua squadra del cuore. GUARDA L'ALBUM MONDIALE

di Marco Agustoni

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Paolo Belli, di professione cantante ma con il pallone nel cuore (“Da grande sognavo di essere Anastasi”), come ogni tifoso che si rispetti comincia a sentire la tensione per gli ormai imminenti Mondiali del Sudafrica. Ma il suo amore per il calcio va ben oltre il guardare le partite allo stadio o in tv: da ormai più di trent'anni, infatti, l'ex “ladro di biciclette” gioca sul campo con la Nazionale Cantanti. Il prossimo impegno è la partita di beneficienza del 25 maggio allo stadio Braglia di Modena contro la squadra di Telethon, al cui interno giocheranno i piloti di F1 Fernando Alonso, Felipe Massa e Giancarlo Fisichella, ma anche stelle del pallone di oggi e di ieri come Antonio Cassano e Alessandro Costacurta. Paolo ci ha parlato della partita, dei Mondiali in arrivo e si è sfogato per la brutta stagione juventina. Ecco l'intervista.

I Mondiali sono alle porte e da tifoso comincerà a essere nervoso: qual è il suo pronostico?

Te lo dico per scaramanzia, ma purtroppo non soltanto. Temo che la finale sarà Brasile contro Inghilterra.

E l'Italia?
Secondo me arriveremo ai quarti, ma ovviamente spero di sbagliare perché sono amico del mister e di molti calciatori, e poi ho ancora vivo il ricordo del 1982 e del 2006, dove ho goduto tantissimo e vorrei che andasse così anche quest'estate.

Lei è juventino: un commento su questa stagione non propriamente brillante?
Finalmente è finita: per me è stata una tortura perché al di là del fatto sportivo, era difficile sopportare i messaggi dai miei amici interisti. (ride) Credo che neanche quando siamo andati in Serie B sono stato così male. Noi juventini non ci meritiamo quel che è successo, ma era inevitabile: stiamo pagando ancora l'onda lunga del disastro che ci è stato causato nel 2006.

Per la nuova stagione è ottimista?
Partiamo dalle nostre basi che sono: uno, il capitano, che è lì e non si muove. Due, mi auguro che Buffon resti perché è un altro baluardo importante. E tre, penso che Marchisio e Chiellini siano due altre pedine importantissime per il nostro futuro. Poi bisogna che dirigenti e allenatori facciano la loro parte e che noi tifosi continuiamo a fare la nostra e dimentichiamo quest'anno.

Potendo sognare, chi le piacerebbe in panchina per la Juve?
Parlando apertamente, Spalletti perché è un mio amico. Ma sono contentissimo che ci sia Del Neri, che è molto in gamba.

Come e quando è nato il suo impegno con la Nazionale Cantanti?

Nel 1989 ero appena entrato nella classifica discografica con i Ladri di biciclette e un giorno mi sono incontrato con Andrea Mingardi, a cui ho detto che il mio sogno era giocare per la Nazionale Cantanti. Lui mi ha risposto: “Allora sabato vieni a giocare”. Io sono andato e hanno visto che ero il più “grosso” giocatore della Nazionale, in tutti i sensi, e da lì ho intrapreso questa avventura senza rendermi conto che ero montato su un treno fantastico, perché non si tratta solo di giocare in grandi stadi davanti a tanta gente, ma soprattutto di sentirsti importanti per realizzare progetti come far costruire due camere sterili all'ospedale Gaslini di Genova o salvare bambini malati di tumore.

Nello specifico, la partita del 25 maggio che progetti andrà ad aiutare?
Quest'anno sono ventinove anni che giochiamo e in questo periodo abbiamo raccolto e devoluto qualcosa come 55 milioni di euro. Quest'inverno gli amici di Telethon mi han chiesto se si poteva fare una partita per sostenere un progetto fantastico: raccogliere più soldi possibili per aiutare i giovani ricercatori, per far sì che non debbano scappare all'estero. Il 25 maggio a Modena si concretizzerà questo discorso e cercheremo di raggiungere un milione di euro. Quando lo dico mi spaventa, ma ti posso dire che Modena ha già risposto.

Con gli avversari che vi ritrovate davanti, qual è il suo pronostico?
Il mio pronostico è cercare di prenderne il meno possibile, perché sono troppo forti. Però lo dico con serenità perché è l'ultimo dei problemi...

Per finire, cosa ci dobbiamo aspettare da un punto di vista musicale?
Esco in questi giorni con un mio disco, che si intitola Io come te, e farà parte di un progetto che si chiama Giovani e Belli, che partirà a fine anno, dove io canterò e produrrò assieme a giovani musicisti. Anzi, invito tutti a mandarmi i loro progetti, perché voglio dare spazio alle nuove leve musicali.