Umiltà e sfrontatezza, la rivincita di Valentino sugli spagnoli

MotoGp

Guido Meda

Valentino sul gradino più alto del podio a Jerez tra Lorenzo e Marquez (foto LaPresse)

Dopo pole position e giro veloce, il Dottore vince dominando il GP di Spagna davanti ai due "padroni di casa" Lorenzo e Marquez. Rossi è tornato feroce. Il segreto? Aver dimenticato di essere Rossi

Bisogna farsene una straordinaria, grandissima ragione: banale ma...Rossi c'è e non ha nessunissima  intenzione di flettere, abdicare, rassegnarsi alle ere che passano, al modo di guidare che cambia, alla tecnologia che si fa complessa, allo sport per ragazzini.

Lui c'è, attrezzato per vincere in solitaria dopo pole position e giro veloce. Diciamo che quello in solitaria sarebbe proprio il modo di vincere meno adatto a Rossi, forse il più noioso. Lui è, o sarebbe, più uomo da corpo a corpo o bagarre che dir si voglia. Qui però, in Spagna, serviva che fosse proprio così, a casa di quei due avversari con i quali le frontiere sono clamorosamente e irrimediabilmente chiuse: Lorenzo e Marquez se non si fosse capito. Serviva anche per smuovere un fastidio in loro, da far fruttare più avanti magari. La storia dei Mondiali è fatta di investimenti a medio/lungo termine. Vincere da solo - tipico proprio di Lorenzo - è anche il modo più difficile, perché vuol dire essere perfetto pure nel lavoro di messa a punto che si fa prima del via.

Rossi è tornato feroce ed efficace anche in qualifica, che può aiutare molto. Ma per fare tutto questo, a 37 anni, è fondamentale dimenticarsi di essere Valentino Rossi e di avere alle spalle 112 vittorie (che ora sono 113), perché la sola presunzione non aggiunge cavalli al motore. Non è una gara a chi ha il contratto più alto, ma una gara a chi arriva prima mettendoci interesse, curiosità, coraggio, esperienza e persino due cose che messe insieme sembrerebbero contradditorie: umiltà e sfrontatezza. Ed è così che 19 anni e 250 giorni dopo aver vinto la sua prima gara mondiale, Valentino Rossi ne ha vinta un'altra. Ha riaperto il suo gioco, ha riaperto gli occhi e il cuore a molti, ha momentaneamente richiuso la bocca ad altri. Poi si vedrà, perché gli altri sono fenomeni veri e sono persino più favoriti di lui; ma stavolta sì, è successo, ed è anche di queste rivincite caratteriali che si nutrono i campioni.