MotoGP, undici cose da sapere sul GP di Valencia

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Giovanni Zamagni

Valentino Rossi in pista (Foto Getty)
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Curiosità, analisi e notizie sulla gara che ha concluso la stagione 2016, Senza scordare che a Valencia la Dorna ha celebrato i 25 anni di motomondiale

Confronto 2016/2015 - Ecco il confronto dopo 18 gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2016 e nella passata stagione. Marquez 298/242 (+57); Rossi 249/325 (-76); Lorenzo 233/330 (-97); Vinales 202/97 (+105); Dovizioso 171/162 (+9); Pedrosa 155/206 (-51); Crutchlow 141/125 (+16); Iannone 112/188 (-76).

Confronto in casa - Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato più volte davanti in gara nei primi 18 GP della stagione (tra parentesi il confronto in prova). Lorenzo/Rossi 8/10 (8/8); Marquez/Pedrosa 15/3 (15/1); Dovizioso/Iannone 10/7 (6/6); Vinales/A.Espargaro 16/2 (12/5); Smith/P.Espargaro 3/12 (4/10); Bautista/Bradl 11/7 (8/9).

Confronto Rossi/Lorenzo - Lo spagnolo lascia la Yamaha dopo nove anni, sette dei quali a fianco di Rossi: ecco il confronto tra i due campioni. GP disputati: Rossi 123, Lorenzo 121; GP vinti: Rossi 26, Lorenzo 35; podi: Rossi 84, Lorenzo 81, titolo mondiali: Rossi 2 (2008 e 2009), Lorenzo 3 (2010, 2012 e 2015).

Michelin: il bilancio della stagione - Giovedì, alla vigilia del GP, Nicholas Goubert, responsabile corse Michelin, e Piero Taramasso, responsabile tecnico, hanno fatto il bilancio della stagione. Goubert ci ha tenuto a sottolineare i progressi fatti. “Qui a Valencia, nei test di fine 2015, c’erano state tante cadute: da lì abbiamo lavorato e migliorato tanto, fino al primo GP del Qatar, con risultati superiori alle aspettative: abbiamo battuto i primati dell’anno precedente. Nei due GP successivi, piste completamente nuove per noi, sono emersi dei problemi e abbiamo capito che non eravamo all’altezza sul posteriore: tra l’Argentina e gli Stati Uniti abbiamo progettato, realizzato e spedito nuove gomme ad Austin in soli tre giorni. Per motivi di sicurezza, abbiamo fatto dei cambiamenti a partire da Jerez, con risultati complessivamente soddisfacenti”.

Sulle cadute, Goubert dice: “Nei primi 16 GP (Goubert, giustamente, non prende in considerazione il GP d’Austria che ha sostituito il GP di Indianapolis), nel 2015 erano state registrate 69 cadute, 70 nel 2016, quindi solo una in più. È vero che in alcuni GP siamo stati un po’ “conservativi”, prudenti nella scelta, portando gomme troppo dure”. Per quanto riguarda le intermedie, Goubert non sa ancora se ci saranno anche nel 2017. “Le intermedie ci erano state richieste dalla Dorna, per evitare che in alcuni turni, con l’asfalto solo umido, i piloti rimanessero ai box. Per il 2017 stiamo ancora discutendo con Dorna: alcuni piloti sono favorevoli a mantenerle, altre no”. Taramasso ha svelato le questioni logistiche (“per ogni GP sono state portate mediamente 1400 gomme”).

Per quanto riguarda le mescole, “Ne abbiamo portate 3-4 differenti per l’anteriore e 6-7 per il posteriore: quest’anno abbiamo offerto tanta scelta, ma con i dati raccolti nel 2017 potremmo limitare le opzioni per rendere più facile il lavoro dei team”. Taramasso si aspetta anche dei cambiamenti sulle moto, specie a livello di bilanciamento, per sfruttare meglio le caratteristiche delle Michelin.

Ezpeleta: “Il giallo di Rossi come il rosso Ferrari” - A Valencia, la Dorna ha celebrato i 25 anni di motomondiale: la società spagnola aveva acquistato nel 1992 i diritti dalla FIM per l’organizzazione del Campionato del Mondo di Velocità. In una conferenza stampa, Carmelo Ezpeleta ha parlato di come sarà il motomondiale quando si ritirerà Valentino Rossi, ancora oggi l’icona insostituibile di questo sport. “Non sono preoccupato, perché quando si ritirerà come pilota, Valentino continuerà con il suo team, già in Moto3 e dall’anno prossimo anche in Moto2: i tifosi continueranno a seguirlo”. Il numero uno del motomondiale ha fatto un paragone con Enzo Ferrari davvero significativo. “Nel motociclismo, il colore giallo 46 riempirà sempre gli autodromi, esattamente come avviene in Formula1 con il rosso Ferrari”.

Piloti USA in Moto3 e Moto2 - Sempre nella medesima conferenza stampa, Carmelo Ezpeleta ha parlato anche dei piloti statunitensi, da due anni, purtroppo, non più presenti nel motomondiale. “Una volta, i piloti statunitensi arrivavano nel motomondiale direttamente in 500, nella massima categoria. Adesso bisogna pensare di partire dal basso, creare una sorta di campionato formativo come la Rookies Cup europea o l’Asia Cup asiatica e far arrivare i piloti USA in Moto3 e in Moto2, per poi passare successivamente in MotoGP”.

Team manager d’accordo: “Cambiamenti positivi” - A Valencia è stata organizzata anche una conferenza stampa con i team manager (o responsabili del progetto MotoGP a seconda della qualifica di ogni Casa) dei cinque costruttori attualmente presenti in MotoGP. Tutti hanno promosso le modifiche regolamentari apportare nel 2016, sottolineando come la “centralina unica abbia livellato i valori e aumentato lo spettacolo, a tutto vantaggio della MotoGP”. È stato anche chiesto a Lin Jarvis (Yamaha) se non è il caso di rintrodurre la regola (esistente fino al 2012, poi cambiata per Marquez) che imponeva a un debuttante in MotoGP di passare prima da un team satellite. “Era una regola che andava bene allora, oggi sarebbe troppo restrittivo obbligare un pilota a correre almeno un anno per un team satellite, considerando anche che nel 2017 ci saranno ben 12 moto ufficiali” è la tesi del responsabile corse della Yamaha.

Eugene Laverty collaudatore MotoGP - Romano Albesiano, direttore tecnico di Aprilia Corse, ha svelato che nel 2017 Eugene Laverty, che nella prossima stagione tornerà in SBK con l’Aprilia, svolgerà, in qualche occasione, anche il ruolo di collaudatore per la MotoGP, con la possibilità di sostituire, eventualmente, un pilota infortunato.

Motocross: un allenamento che serve? - Il bravo giornalista inglese Matt Oxley ha svolto a Valencia un’inchiesta sull’utilità o meno di allenarsi con la moto da cross. Ecco cosa hanno risposto Marc Marquez e Valentino Rossi. Marquez: “Il motocross è un ottimo allenamento fisico, ma per la guida serve poco: in MotoGP devi essere molto preciso, costante e consistente, mentre nel motocross non si fa una curva uguale all’altra”. Rossi: “A me piace molto il motocross, ma per noi piloti che corriamo in pista è un po’ pericoloso, è facile farsi male, come capitò a me nel 2010. Sicuramente è un buon allenamento fisico, ma è troppo pericoloso”.

Air Europa, un omaggio a Luis Salom - La compagnia aerea “Air Europa”, con sede a Palma di Maiorca ha voluto omaggiare il povero Luis Salom, morto lo scorso giugno durante le prove libere al Montmelò, nel GP della Catalunya: il nome del pilota di Palma di Maiorca è stato posto su alcuni aerei.

Io l’avevo detto - Mika Kallio (alla vigilia del GP): “Non sono qui per fare ultimo”. FP1: Kallio ultimo; FP2: Kallio ultimo; FP3: Kallio ultimo; FP4: Kallio ultimo; Q1: Kallio decimo (su 12); Gara: Kallio ritirato.

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