MotoGP Argentina, il miracolo vero è Valentino

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Guido Meda

Rossi festeggia con il team nei box (foto Instagram @valeyellow46)

IL PUNTO DI GUIDO MEDA. Nel giorno del suo 350esimo Gran Premio, il Dottore conquista un podio preziosissimo a Termas de Rio Hondo. Praticamente un miracolo sportivo dopo 20 anni di carriera, attraverso tanti modi diversi di guidare e innumerevoli avversari

Un podio di questi tempi vale moltissimo. Dovessimo dargli un valore numerico potremmo dire 350. Tante quante sono le gare mondiali affrontate da Valentino Rossi. Che è  un record storico per cominciare. Ecco, un secondo posto da mettere nella cassetta delle cose preziose davvero, dopo 20 anni di carriera. E Valentino è pure secondo nel Mondiale, a seguito di due gare con il compagno Vinales a punteggio pieno. Vinales nasceva quando Rossi cominciava nel Mondiale, per dire. Allora, è o non è un miracolo dopo 20 anni di vertice  e velocità essere lì, ancora a giocare con quello smalto così lucido e tipico?

L'ennesimo miracolo

Lo è perché il modo di guidare è cambiato almeno 5 o 6 volte. E Rossi ha dovuto prestarsi ad altrettante conversioni, passando attraverso Capirossi, Biaggi, Stoner, Lorenzo, Marquez… Lo è perché la preparazione fisica di un 38enne è diversa e più intensa di quella di un 20enne. Lo è perché stare al centro del mondo frutta denaro e successo, ma anche grane e pressioni da chi viviseziona ogni tuo gesto. Lo è perché esercitare carisma, potere e velocità in mezzo ad altri giovani che aspirano allo stesso obiettivo comporta forza sempre fresca per mantenere il livello. Quando tutto pare crollare in prova, arriva il giorno della gara. Arriva l’energia, che un po’ è talento, un po’ divertimento e un po’ cattiveria. Speciali, ma racchiuse nel corpo di un uomo normale. Vincere tutto non si può più. Vincere i pregiudizi è ancora, per fortuna, il bello di Rossi.