MotoGP, Austin: le caratteristiche del circuito

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COTA Circuit of the Americas, Austin (Texas 2016) - Foto: Getty Images
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Terza prova del motomondiale 2017, si corre al COTA Circuit of the Americas di Austin in Texas. Scopriamo layout e caratteristiche tecniche del circuito americano.

Caratteristiche del circuito

Il COTA Circuit of the Americas di Austin in Texas è stato disegnato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, ed è uno dei pochi al mondo a veder correre sia il Motomondiale sia la Formula 1. Qui le monoposto fanno segnare un tempo sul giro inferiore di circa mezzo minuto rispetto alle moto.

L’impianto è uno di quelli top, con tribune che possono ospitare fino a 120 mila spettatori, senza contare la capienza dei prati, il tutto sovrastato dalla scenografica torre bianco-rossa da cui si può dominare l’intero complesso.
Il layout della pista sfrutta i dislivelli naturali offerti dalla zona, sui quali Tilke ha inserito intelligentemente una serie di tratti caratteristici di altri tracciati famosi: da Silverstone ha ripreso Maggotts e Backetts, da Istanbul il curvone a 180°, dall’Hockenheim ring il celebre Motodrom.

Il tracciato, lungo 5,5km, presenta venti curve, tantissime, nove a destra e undici a sinistra. Caratteristico il rettilineo principale che presenta una pendenza molto significativa, salendo rispetto alla linea di partenza di ben 22 metri negli ultimi 200. In totale sono 41 metri di dislivello tra il punto più basso e quello più alto della pista. Sono tre i tratti di alta velocità (rettifilo arrivo, dalla curva 9 alla 11 e back-straight) e cinque le curve lente (1, 11, 12, 15 e 20).

Tante curve, tante frenate

Il COTA è mediamente impegnativo per i freni. Secondo i tecnici Brembo (tutti i piloti della MotoGP montano impianti italiani) Austin si è meritato un punteggio di 3 (scala da 1 a 5) come Losail, Termas de Rio Hondo e Jerez.

Tra tutte le diciotto piste del mondiale, il Circuit of the Americas è quello con più punti di frenata, ben tredici ogni giro, valore eguagliato solo dal GP del Qatar. Ma, mentre a Losail i piloti usavano i freni 37 secondi al giro, ad Austin lo fanno per 38 secondi, il doppio del tempo di utilizzo al Sachsenring.

Numeri e curiosità

La frenata più dura di tutte è quella alla curva 12: le moto arrivano a 339 km/h e frenano per 6,3 secondi per scendere a 67 km/h. I 322 metri della frenata costituiscono il record dell’intero Mondiale.

Nella prima curva dopo il traguardo però sono più alti il carico sulla leva della pompa freno Brembo (6,7 kg contro i 6,6 kg della curva 12) e la pressione del fluido freno che raggiunge gli 11,6 bar, cioè quasi 6 volte la pressione di una lattina di 7UP.
Anche alla curva 11 il carico sulla leva è di 6,6 kg ma la frenata è inferiore ai 200 metri e la decelerazione di 1,4 g. Un valore comunque superiore di 0,18 g alla decelerazione di una Porsche 911 GT3 RS 4.0 da 100 a 0 km/H. (Fonte dati www.brembo.com)