Motogp, libere Mugello: Crutchlow al top, ma la Ducati c'è

MotoGp

Antonio Boselli

Il britannico della Honda nel finale delle seconde Libere del GP d'Italia rovina la festa a Dovizioso, chiudendo in vetta davanti al pilota della Ducati (getty)

L'inglese è il più veloce nelle seconde libere al Mugello. Caduta per Vinales, Rossi dodicesimo, Marquez quattordicesimo
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Se non fosse per il tempone di Crutchlow nel finale di sessione, sarebbe stata una giornata marchiata di rosso. Andrea Dovizioso è stato veloce al mattino e al pomeriggio con una Ducati che riesce a piazzare cinque moto nelle prime dieci posizioni. Bene anche Michele Pirro che nei tempi combinati conquista un quarto posto a dimostrazione dell’ottimo lavoro che la Ducati ha fatto sulla pista di casa.

Anche le vecchie Gp funzionano, Barbera e Bautista entrano nella top dieci, una tendenza simile alle Yamaha che con la moto dell’anno scorso va quasi più forte della M1 2017: Jonas Folger conquista il terzo posto a un decimo e mezzo da Crutchlow mentre Zarco è quinto praticamente con lo stesso crono di Maverick Vinales. Il pilota spagnolo è stato autore di una caduta spaventosa alla arrabbiata due. Moto distrutto e tanta paura ma alla fine solo delle ammaccature senza grandi conseguenze con una sessione però compromessa.

Ancora lavori in corso per Lorenzo, decimo, con un distacco contenuto rispetto ai più veloci. Deve ancora sistemare l’assetto della sua Gp17 ma i dati dei tanti test fatti dalla Ducati dovrebbero aiutare. Nessun tempo di rilievo ma un gran lavoro sul passo gara per Marc Marquez che non ha voluto forzare sul giro secco. Il miglior tempo di Crutchlow comunque dà una certa tranquillità ma solo nelle terza sessione di libere si vedrà il vero potenziale del campione del mondo. Migliora la condizione fisica Valentino Rossi che per ora si accontenta del 14° tempo. Sei i decimi di ritardo, decisamente meglio del secondo secco della prima sessione, segno di un miglioramento fisico dopo i postumi della caduta in allenamento. Ma non sarà semplice, 16 piloti in 7 decimi confermano che la lotta è serrata e lo sarà fino al traguardo.