Marquez come una F1, in tutto e per tutto!

MotoGp

Guido Meda

GP Repubblica Ceca, tris spagnolo: Marquez trionfa davanti a Pedrosa e Vinales (Getty)

L'EDITORIALE. È lui che vince con un capolavoro tattico o sono gli altri a perdersi in un bicchier d'acqua? Nelle gare di auto pensare alla strategia è la norma, a Brno (vedi gli highlights della gara di MotoGP) lo fa solo la Honda con il 93 che li stanga tutti obbligando il motociclismo a ripensare a se stesso

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La vittoria di Marquez a Brno è di quelle intoccabili. Non importa se, al di là del suo enorme talento, sia legata ad una botta di fortuna, ad un errore iniziale trasformatosi in risorsa o ad una furbata diabolica e ben congeniata che ha fatto cascare tutti gli altri in trappola.

Non importa perchè nell'unico caso di quest'anno in cui era utile che piloti e squadre fossero preparati ad un pit stop in stile Formula 1, Marquez e la Honda lo erano del tutto e fino all'ultimo dettaglio, ma gli altri no! Quindi Marquez merita di essere primo davanti a Pedrosa e Vinales, per un podio tutto spagnolo che è meraviglioso per la memoria di Angel Nieto; anche se la teoria dei tempi dice che Rossi e Dovizioso in una gara normale avrebbero potuto vincere - chissà - o giocarsi il podio invece di trovarsi condannati, dopo il naufragio tattico, ad un rimontone pazzesco che li ha visti quarto e sesto. Che nervi eh?

Invece, sia la Ducati sia la Yamaha non erano pronte a ricevere i propri piloti ai box quando serviva; oppure non li hanno richiamati per tempo quando era chiaro che il rientro anticipato di Marquez imponeva una reazione immediata.

Mancanze inconcepibili per chi tratta abitualmente la Formula Uno, ma molto spiegabili per un ambiente, quello delle moto, che non ha l'attitudine culturale a ragionare di passaggi ai box e undercut. Se Marquez in questi casi è per indole intelligente, lesto, furbo, coraggioso e sposta l'asticella come giá dimostrato in passato, servirebbe che i team dei piloti avversari fossero pronti almeno quanto il suo. Esserlo di meno non è più pensabile perchè rischia di costare troppo a fine Mondiale. Pensate poi che alcune moto ricevono sul cruscotto le informazioni dai box, ma altre ancora no, anzi, devono aspettare una tabella sul rettilineo mentre in F1 si governano i motori da casa e si passano ore a parlare coi piloti in macchina! Può anche non piacere, ma la storia è questa. E se le esigenze per vincere cambiano è un peccato e uno spreco per tutti gli altri che ad accorgersene sia soltanto uno.