Test MotoGP Valencia, Guido Meda: la Yamaha va forte, la Yamaha è nel caos

MotoGp

Guido Meda

Vinales, Zarco, Rossi: piloti della Yamaha (foto getty)

Arrivano i test e rispunta Vinales in crisi due giorni fa. Zarco promuove una moto bocciata. A Rossi tocca il lavoro per capire. Honda e Ducati vanno per piccoli passi. Il debutto morbido del Morbido

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L'uomo del lunedì è Vinales, anche se il miglior tempo nei test capita di martedì. La moto è la stessa con cui lo spagnolo della Yamaha ha corso domenica. I suoi giorni si inseguono inspiegabili. La moto con cui gira è la 2017, non è cambiata di una virgola, eppure Vinales che era in crisi ora ci vola. Forse non era calmo nel weekend? Sta di fatto che a destabilizzare davvero la compagnia Yamaha è Zarco che fa il secondo tempo al primo esperimento con il modello appena dismesso dai due ufficiali. Gli piace su tutta la linea, parla del 30% di fatica in meno, dice di poterci fare quel che vuole al primo assaggio. Si vedrà, poi, col tempo. Ma è forte. Marquez è terzo. La Honda gli porta un ibridone tra 2017 e 2018, lui lo prova a spizzichi, ma i tempi li fa con la sua storica compagna d’avventura del 2017. Rossi è chiamato ad un lavoro del tutto diverso, di vera sperimentazione e collaudo, che lo porta sul quarto tempo, dopo mille comparative tra le quali individua nel telaio della vecchia 2016 ancora il migliore. Peccato che quella versione sia ancora poco gentile con le gomme e peccato che una caduta mentre provava il motore 2018 ponga presto fine alla prova più importante di tutte. Ma la Yamaha sembra in assoluto la casa al momento con le idee più confuse, in cerca di indirizzo e confidando sul Giappone. Come la Honda anche la Ducati non ha ancora un mezzo definitivo per la prossima stagione. Dovizioso e Lorenzo provano piccole parti; sono settimo e ottavo, ma non vedono ancora la soluzione per il tema cronico: la moto che allarga le curve. Tra i debuttanti il vero manico è Jack Miller. Mai nessuno come lui è andato così bene lasciando una Honda per una Ducati che lo porta al quinto tempo. Debutto morbido per Morbidelli, in sella su una moto addolcita per imparare; chiude diciottesimo a due secondi e mezzo da Vinales.