Valentino Rossi: "Marquez distrugge la MotoGP. Con lui in pista ho paura". La replica dello spagnolo

MotoGp

Rossi si scaglia contro Marquez dopo il contatto in gara in Argentina: "Marc è recidivo, ho paura a stare in pista con lui perché so che mi viene addosso, distrugge il nostro sport, non ha rispetto per gli avversari, lui ti viene a chiedere scusa davanti alle telecamere, ma non è sincero: le sue scuse non le accetto"

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Scintille, vecchie ruggini, rivalità. C'è tutto nella gara di MotoGP in Argentina. La vittoria di Crutchlow rischia di passare in secondo piano, di fronte al riaccendersi del duello tra Marquez e Rossi, causata dalla manovra al limite dello spagnolo. Un tentativo di sorpasso decisamente azzardato, che ha provocato la caduta di Valentino a quattro giri dal termine. Il pilota della Yamaha chiuderà la gara al 19° posto. Al termine del GP, lo spagnolo va nel box Yamaha per provare a chiedere scusa a Rossi, ma viene allontanato da Uccio. A fine gara Valentino commenta duramente l'episodio del contatto con Marquez: "Fortunatamente sto bene dopo la caduta, non mi sono fatto niente, almeno quello… E’ una situazione molto pericolosa, la race direction deve fare qualcosa, perché qui altrimenti ci facciamo male. Marquez non ha rispetto per gli avversari, soltanto nella gara di oggi è andato contro 4-5 piloti. Lui ti punta la gamba, sapendo che se ti prende fra la gamba e la moto tu cadi e lui non cade. Marquez corre così. Se tu prendi tutti gli episodi che lo riguardano, uno per uno, capisci che sono situazioni che possono succedere durante una gara. Il problema è che Marquez è recidivo, corre così con tutti. Se guardiamo solo le prime due gare di quest’anno, alla prima curva in Qatar ha colpito la gamba di Zarco e poi va contro Dovizioso, se guardiamo questo weekend già da venerdì nelle prove ha cominciato a fare il matto, ha tagliato la strada a Vinales, lo ha fatto anche con me e Dovizioso sabato, lo ha fatto anche in gara. Le regole parlano chiaro: se ti si spegne la moto prima della partenza, è necessario che tu vada fuori dalla griglia. Ed è così per tutti. Lui non ha calcolato nessuno, ha riacceso la moto, è venuto contromano mentre noi aspettavamo, e quindi Marquez doveva già essere fuori dalla gara, perché le regole dicono che non puoi partire. E se le regole sono uguali per tutti, perché non devono esserlo per lui? Secondo me questo è il problema. Poi è andato a sbattere contro Espargaro’, contro Rabat, contro Vinales e anche contro di me, facendomi cadere a terra. È pericoloso, io ho paura a stare in pista con lui. Ho proprio paura, non mi sento tutelato dalla race direction, Marquez lo fa apposta, fa quello che vuole con tutti, ti viene addosso apposta. Con me è entrato nella curva almeno 20 kilometri più forte, mi ha preso fra la moto e la gamba come al solito e mi ha buttato a terra. Il problema è che non ha rispetto per i suoi avversari. Alza il livello della competizione a un livello pericoloso per tutti. Io ho paura quando sono in pista con lui perché so che mi viene addosso. Tra l’altro mi tratta ancora peggio degli altri, come è successo nel 2015, quando mi ha fatto perdere il Mondiale apposta. Glielo abbiamo detto e ridetto. Non può succedere che lui vada a sbattere con sei piloti in un weekend. Una volta può capitare a tutti, ma così lo fai apposta. Io mi aspetto che gli facciano qualcosa, deve capire che non può comportarsi così. Se lui continua a comportarsi così, anche tutti gli altri alzano il livello di aggressività e va a finire male, così dopo 5 gare ci sarà la metà della griglia perché tutti si butteranno fuori uno con l’altro. Marquez ti viene a chiedere scusa davanti le telecamere, ma non è sincero, perché la volta successiva rifà la stessa cosa. Non accetto le sue scuse, spero che resti lontano da me e che non mi guardi più in faccia, lo dirò anche lui, non ha rispetto, è una presa per il culo il suo venire a chiedere scusa. La race direction ha una responsabilità enorme, devono fare in modo che non vada sempre a sbattere contro gli altri piloti, in questa stagione è già successo 10 volte in 2 gare. Così diventa pericoloso, non mi sento protetto, perché fa quello che gli pare. Il nostro non è uno sport di contatto, lui colpisce tra la gamba e la moto per farti cadere. Ho paura di correre con lui, così distrugge il nostro sport".

La replica dello spagnolo

"Non mi è mai successo, in tutta la carriera, di far cadere di proposito un rivale - si è difeso Marc Marquez -. Nemmeno oggi l’ho fatto apposta. Con Valentino c'è stato un contatto dovuto alla pista bagnata; c’era lo spazio per passare, ma la mia ruota si è bloccata sull'asfalto bagnato. Stavo per cadere e ho dovuto mollare il freno: per questo c'è stato il contatto. In gara non è successo solo a me, ma anche a Zarco con Pedrosa e Espargarò con Petrucci. Rossi ha detto che ha paura con me in pista? Quello che pensa Valentino mi preoccupa zero. Tutti ricordano come era lui a 25 anni. Mi sono recato nel box Yamaha per porgergli le mie scusa, ma non le ha accettate. Sono io che accetto la sua decisione". 

"E' stata una domenica difficile, iniziata con il problema in partenza, quando mi si è spento il motore. Ho ripreso la moto ed è successo un casino: ho chiesto ai commessari cosa dovessi fare, se potevo rimanere sulla griglia con la moto accesa o meno. Il primo non sapeva cosa rispondermi, un altro se n'è addirittura andato. Io dalle loro reazioni ho pensato che sarei potuto rimanere sulla griglia e l'ho fatto. Il ride trough? Non ho capito perché".