MotoGP, GP Austin 2018. Il borsino dei team

MotoGp

Paolo Lorenzi

Marquez-Honda ad Austin 5 vittorie (foto: Getty Images)
marc_austin_201

Marc Marquez arriva in Texas, nel suo circuito preferito dove ha sempre vinto. E quest’anno la Honda sembra avere una marcia in più. Cal Crutchlow in sella alla RC213V del team indipendente di Lucio Cecchinello è addirittura in testa alla classifica del mondiale. Al CoTA la Yamaha avrà invece bisogno di più grip e la Ducati dovrà trovare una maggiore scorrevolezza nelle 20 curve di Austin, dove la Suzuki potrà sorprendere con Rins

CLICCA QUI PER LA CRONACA DELLE LIBERE

GUIDA TV

E adesso si corre al Cota, Circuit of the Americas, anche detto Circuit of Marquez, vista la forza ribadita dallo spagnolo nelle cinque edizioni precedenti. Il problema per i suoi avversari non risiede solo nella sua affinità con la pista americana, ma anche nella crescita della Honda. Lo si è visto in Argentina, nell’imbarazzante superiorità del campione catalano, ma anche nell’ottima prova di Crutchlow, nel finale con Zarco, superato in velocità.

La casa giapponese è migliorata in trazione e potenza, anche grazie a una perfetta messa a punto elettronica. Ciò che manca invece alle Yamaha, come hanno testimoniato Rossi e Vinales, che accusano scarso grip in certe condizioni e soffrono quando non possono sfruttare bene l’anteriore in ingresso curva. In America le Yamaha non sono andate male in passato, al netto della differenza schiacciante di Marquez, ma a Iwata sanno di dovere rincorrere.

Austin non è il circuito preferito nemmeno dalla Ducati, nonostante i tre podi conquistati. Il rettilineo di 1.200 metri può favorirne le doti velocistiche, ma la scorrevolezza del tracciato, secondo Dovizioso, può rappresentare un limite. Attenzione alla Suzuki, cresciuta molto in potenza, velocità e trazione. E nelle mani di Rins che ha vinto due volte ad Austin in Moto 3 e Moto 2, potrebbe sorprendere.