MotoGP 2018, Assen: Marc Marquez vince e allunga in vetta al Mondiale

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Sandro Donato Grosso

Marquez subisce e rende sportellate fino a dare lo strappo finale nel momento giusto: oltre ad aggiudicarsi il GP d'Olanda consolida il primato in classifica. Rossi ora è a -41, Vinales a -47

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La massima espressione degli sport motoristici è racchiusa nella parola: sorpasso! Per questa ragione dopo una gara come quella di Assen chi ama la MotoGP ha goduto di uno spettacolo unico, speciale ed accattivante come non mai. Dal divano di casa o da sotto l'ombrellone con Sky go in simbiosi con una pista tradizionale e bella che esalta le doti dei fenomeni che hanno provato il gusto di dimostrare chi fosse più maschio. Rimane il rammarico che sul podio al posto di tre spagnoli (Marquez, Rins e Vinales) avrebbero potuto esserci uno spagnolo e due italiani. Lo spagnolo è Marquez, navigatore solitario in testa al Mondiale, semplicemente extraterrestre capace di vincere mille battaglie, subire e rendere sportellate, fare doppi sorpassi e riuscire a dare lo strappo finale nel momento più giusto. L'attimo in cui Dovizioso, al limite, ha provato a passare Rossi con il risultato di innescare un fuori traiettoria per due. Un sorpasso non strategicamente intelligente lo ha definito Rossi, che ha azzerato la possibilità di far salire entrambi sul podio. Ma è solo dietrologia perché il Dovizioso attaccante ci è piaciuto cosi come la competività del Dottore, reattivo e combattivo, e della Yamaha che è cresciuta non solo grazie ad una pista amica e ad un Vinales ritrovato, sul podio e non.

Merita i complimenti Alex Rins, che mostra uno stile di guida redditizio e un'ottima gestione di gara senza rinunciare alla bagarre addirittura con Marquez, che gli ha restituito la "carezza" al giro successivo nella stessa curva. I suoi punti sono oro per la Suzuki che sorride pensando al futuro. In una gara da fuochi d'artificio non è mancato Lorenzo ma solo nella prima parte, prima di subire un calo di prestazioni della GP18 difficile da domare nell'ultimo settore tanto da mandare in crisi anche un fisico perfetto come quello del maiorchino, che ha perso l'anteriore e così è stato tamponato a 220 km/h da Rossi. E' andata bene, perchè il contatto poteva innescare un brutto incidente. Un miracolo da segno della croce (se lo è fatto Rossi appena spenta la moto) in una domenica bestiale cosi come l'ha resa Pecco Bagnaia, dominatore unico in Moto2 e leader del campionato. Un talento che brilla di luce propria in un Team affiatato e professionale come lo Sky Racing Team VR46.