MotoGP, GP d'Austria: storia e curiosità del Red Bull Ring

MotoGp

Michele Merlino

Red Bull Ring (foto: Red Bull)

Edizione numero 27 del Gran Premio d’Austria valevole per il Mondiale top-class. I primi 22 vennero disputati al Salzburgring (1971-1994), gli ultimi 4 (1996-1997 e 2016-2017) si sono corsi al Red Bull Ring/A1 Ring. Denominatore comune: in Austria si va fortissimo, nessuna pista del Motomondiale è più veloce

IL RACCONTO DELLA GARA

LA CLASSIFICA - IL CALENDARIO

A Salisburgo, velocità pazzesche tra i guardrail

Il Salzburgring, prima sede del GP d’Austria, si dimostrò subito un tracciato molto veloce e certamente pericoloso con vie di fuga molto limitate e guardrail troppo vicini. Già nella prima edizione, quella del 1971, il giro veloce in gara di Giacomo Agostini registrò una media di 177,282 km/h, la terza media più veloce quell’anno dietro a Spa (205,008 km/h) e Monza (204,545 km/h).
Le velocità aumentarono nel corso degli anni e l’ultima pole di Doohan, nel 1994, fu registrata a 197,676 km/h, la seconda più veloce quell’anno dopo Hockenheim (205,565 km/h).

Da Salisburgo a Zeltweg, si va sempre fortissimo

Il Salzburgring venne abbandonato dopo l’edizione ‘94 e nel 1996 subentrò l’A1 Ring: versione “accorciata” e messa in sicurezza del vecchio tracciato di Zeltweg (Osterreichring), utilizzato dalla Formula 1 dal 1970 al 1987. Il nome “A1 Ring” derivava dall’azienda telefonica che finanziò i lavori di ristrutturazione, guidati da Herrmann Tilke, l’architetto “di fiducia” di Bernie Ecclestone, creatore di quasi tutti gli autodromi moderni utilizzati dalla Formula 1 (il primo fu Sepang), da alcuni ironicamente chiamati “Tilkodromi”.

All’A1 Ring si corsero solo due edizioni del motomondiale, nel 1996 e 1997, entrambe dominate dalla Honda: monopolio dei primi 5 posti in griglia e doppietta in gara (Crivillé-Doohan) nel 1996; monopolio dei primi 4 posti in griglia e di nuovo doppietta in gara (Doohan-Okada) nel 1997.

La nuova vita delle corse in Austria: il Red Bull Ring

L’A1 Ring venne quindi abbandonato dalla MotoGP a partire dal 1998, e dalla Formula 1 nel 2003, le tribune vennero demolite e Dietrich Mateschitz, proprietario della Red Bull, divenne proprietario dell’impianto. Inizialmente Mateschitz non volle investire in un circuito che, a suo dire, lavorava in perdita, ma ci fu un cambio di direzione nel 2008, quando furono investiti 70 milioni di Euro da parte del magnate austriaco per rimodernare il tracciato, creare una nuova sala stampa e nuove tribune. Nacque quindi il Red Bull Ring, che aprì i battenti nel maggio 2011. La Formula 1 fece da apripista nel 2014, quindi nel 2016 si unì anche il motomondiale.

La Ducati è il team da battere nella gara più veloce della stagione

Solo le Rosse di Borgo Panigale hanno vinto nelle due edizioni svoltesi qui negli ultimi due anni.
La vittoria della Ducati qui nel 2016 interruppe un duopolio di vittorie Honda/Yamaha che durava da 101 gare (Portogallo 2010-Germania 2016), il più lungo nella storia del motomondiale. Nonostante il Red Bull Ring sia un circuito realizzato con il rispetto delle norme di sicurezza attuali, e sia solo l’ombra del tremendo Osterreichring in cui le F.1 giravano a più di 250 km/h di media, l’anno scorso si registrò qui la pole più veloce della stagione 2017 per le MotoGP. Marquez girò a 186,757 km/h di media. Il secondo valore della scorsa stagione fu Phillip Island, a 181,168 km/h (Marquez). Anche la gara fu la più veloce del 2017: 182,625 km/h di media per Dovizioso, l’unica gara a più di 180 km/h di media della stagione. Segue sempre Phillip Island a 176,484 km/h.