MotoGP, Yamaha al lavoro: primi esami di riparazione

MotoGp

Guido Sassi

I problemi elettronici della M1 vengono da lontano, difficilmente i test di Misano e Aragòn permetteranno a Rossi e Vinales di avere subito una moto vincente. Ma il futuro in MotoGP inizia dalla raccolta dati per i tecnici: informazioni buone nell’immediato per sviluppare un set di base in vista delle gare e sul lungo periodo per lavorare a un 2019 da protagonisti

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Non c’è agosto che tenga per Yamaha: i giapponesi sono al lavoro già questo fine settimana a Misano e saranno in pista ad Aragòn dopo la gara di Silverstone. L’obiettivo è risolvere i problemi che impediscono a Rossi e Vinales di avvicinare la vittoria, tanto da indurre il project leader Tsuya a chiedere pubblicamente scusa.
La M1 è infatti a digiuno di successi nell’ultimo anno solare e sono appena 5 le vittorie negli ultimi 2. Eccezion fatta per il primo posto di Lorenzo a Valencia, nel 2016 la moto giapponese fu vittoriosa solo nella prima parte di stagione: un indizio forse sulla portata del problema e sulle tempistiche della sua soluzione.

L’elettronica unica è datata infatti 2016, una stagione che vide i rivali di Honda e Ducati avere inizialmente problemi nel mettere la potenza a terra, per poi crescere inesorabilmente verso fine anno in quanto a prestazioni. Nella prima metà del campionato Ducati faceva fatica a far lavorare le gomme nella maniera corretta, Honda non aveva ancora risolto il difficile rebus dell’erogazione potenza in relazione alla gestione elettronica del motore. Ma in entrambi i casi il lavoro sotto traccia dei tecnici iniziò a ripagare in maniera sempre più concreta, per poi diventare un’evidenza già nel 2017. Si tratta di una crescita che in Yamaha non c’è mai stata: la M1 del 2018 si guida bene, lo stesso Rossi è il primo a dire che a livello meccanico si tratta di una moto che ha risolto molte delle incongruenze dell’anno passato. Ma sul fronte della gestione elettronica invece l’evoluzione è sostanzialmente ferma.

Difficile quindi che i test di fine estate riportino la Yamaha in testa al gruppo: se non altro però Rossi e Vinales avranno più informazioni per impostare il lavoro di set up nei week end di gara a Misano e Aragòn.
Dall’Igna dopo la vittoria di Spielberg si era detto particolarmente soddisfatto per il successo su una pista dove Ducati non aveva provato in anticipo: un’affermazione che la dice lunga sull’importanza di accumulare dati per i tecnici della MotoGP odierna.
In conclusione appare difficile che gli esami di riparazione possano promuovere questa Yamaha già a settembre: ma se l’anno andrà perso, Rossi e Vinales vogliono almeno riparare in tempo per una piena rivincita al via del prossimo mondiale.