MotoGP, GP Gran Bretagna. Baz al posto di Espargarò: il duro mestiere del sostituto nella top class

MotoGp

Guido Sassi

KTM 2018 (foto: Twitter KTM Racing)

Guidare una MotoGP "una tantum" può rivelarsi un'esperienza frustrante: trovare i giusti set up e ritmo gara non è semplice. Guintoli, Bradl e Kallio non sono andati benissimo nel 2018, ma i team manager fanno fatica a trovare piloti all'altezza del loro compito. Qualche eccezione in questi anni però c'è stata: Pirro, De Angelis, Nakasuga, Hayden e il campione superbike Johnny Rea

SILVERSTONE, GARE CANCELLATE

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Se i manager della MotoGP sono alla costante ricerca di giovani talenti da portare in classe regina - nella speranza magari di trovare il nuovo Marquez-, quando c’è da sostituire un pilota infortunato si ricorre spesso all’usato sicuro.

Un po’ per necessità, un po’ per mancanza di alternative, la MotoGP pesca a volte dalla Superbike ed è il caso di questo fine settimana, con Loris Baz che lascia la BMW di Althea per salire sulla KTM dell’infortunato Pol Espargaro. Quest’anno abbiamo anche già rivisto all’opera test rider come Guintoli, Kallio e Bradl, ma trovare il feeling gara nel breve volgere di un paio di week end è spesso difficile. Una bella eccezione in tal senso è rappresentata da Michele Pirro, di gran lunga il pilota che in questi anni ha raggiunto con costanza i risultati migliori. Guintoli invece in questo 2018 non è ancora andato a punti, Kallio ha portato a casa un decimo posto, mentre Bradl ha raccolto un sedicesimo posto e tanta ghiaia nell’ultima rocambolesca caduta di Brno.

I vari giapponesi l’anno scorso non hanno brillato, così come Broc Parkes. Nel 2016 solo discreto Alex Lowes, veloce a Silverstone ma meno convincente fuori casa: nella stessa stagione ci fu anche il doppio ritorno di Hayden a sostituire Pedrosa. Kentucky Kid in Australia ottenne un buon settimo posto in prova prima che Miller lo mettesse fuori causa durante il gran premio.

Per rivedere prestazioni di livello bisogna tornare al 2013, con l’undicesimo posto di Alex De Angelis in Ducati Pramac a Laguna Seca, piuttosto che l’inaspettato podio di Nakasuga a Valencia l’anno precedente. Tra tutte le comparsate di questi ultimi anni spicca sicuramente il doppio arrivo in top ten di Johnny Rea quando sostituì Casey Stoner per due gare, sempre nel 2012: per il pluricampione superbike un settimo e un ottavo posto su una moto che non conosceva. Il talento, quando ce n’è in abbondanza, in qualche modo viene a galla.