MotoGP, GP Thailandia. L'obiettivo di Valentino Rossi: "Difendere il terzo posto nel Mondiale"

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"Essere alle spalle di Marquez e Dovizioso in classifica ora è un buon risultato, ma serve di più per chiudere in questa posizione il 2018", ammette Vale. Jarvis: "Yamaha avrebbe bisogno di concessioni tecniche"

 

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Weekend duro per tutti in Thailandia, Valentino Rossi non si illude: "Non bisogna partire già battuti, altrimenti è un problema. Dobbiamo essere motivati, concentrati e allo stesso tempo realisti. Nella seconda parte della stagione stiamo soffrendo. Sulla carta questa di Buriram è una pista difficile, ma dobbiamo cercare di raccogliere più punti possibile. Con il passo che abbiamo dimostrato durante la stagione essere terzo in classifica è un buon risultato, in questo momento. Sarà difficile mantenere questa posizione, ma dobbiamo provarci". "Sto cercando di fare il massimo per spingere soprattutto la parte giapponese del nostro team a fare qualcosa di più, lavorando in modo diverso, perché siamo in difficoltà da oltre un anno" - ribadisce Valentino - "La situazione è difficile perché il gap soprattutto rispetto a Honda e Ducati comincia a essere grande, quindi non sarà facile recuperarlo. Ma penso anche che la Yamaha non possa permettersi di fare altre due stagioni così male, tutti si aspettano che il nostro team lotti per il podio e per la vittoria. E' un momento importante, ora dobbiamo lavorare per il 2019".

Le macchine nel futuro del Dottore

Rossi, che nei giorni scorsi ha girato a Misano con una Ferrari 488 GT3 del team Kessel girando con un buon tempo (intorno all'1'35"), racconta: "Sono andato a preparare un po' il mio futuro, perchè mi piacerebbe correre con le macchine quando smetterò con la moto. Ha girato anche mio fratello, ma io li ho fregati tutti! Domenica sono arrivato tardi, ho fatto solo circa 15 giri perché avevo l'influenza, ma mi sono divertito molto. Guidare la Ferrari è sempre gustoso".

Jarvis: "Yamaha avrebbe bisogno di concessioni"

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il Tem Manager Yamaha Lin Jarvis in vista del 2019 ha spiegato di volere riparlare di concessioni tecniche, aprendo all'ipotesi di sviluppare le moto nel corso della stagione: "Di base il sistema delle concessioni è una buona regola, ma rimetterlo in discussione aumenterebbe la competitività in griglia. Il problema è che anche se l'errore iniziale è minimo più il tempo passa e più ti trovi distante dalla direzione che avresti dovuto seguire". Entrando nel dettaglio degli attuali problemi Yamaha: "Abbiamo dimostrato di avere uomini che sanno vincere. Però qualcosa non funziona ormai da troppo tempo. Il progetto e lo sviluppo della moto avvengono principalmente in Giappone, è lì che si trova il gruppo responsabile, in Italia abbiamo solo una sede con persone concentrate sull'elettronica e la revisione delle moto". Sui progetti futuri: "Abbiamo provato un prototipo del nuovo motore e a Valencia ne porteremo uno modificato. Di sicuro nel 2019 avremo ancora un motore in linea: possiamo essere competitivi ma dobbiamo modificarlo e migliorarlo. In ogni caso il nostro problema non riguarda solo il motore: il telaio non crea sufficiente grip meccanico, l'elettronica non controlla come dovrebbe l'erogazione, fatichiamo nella gestione delle gomme".