MotoGP, GP Giappone 2018. Sarà ancora duello Dovizioso-Marquez a Motegi?

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Francesco Berlucchi

Marquez e Dovizioso a Buriram (Foto: Getty)

Il Gran Premio del Giappone potrebbe consacrare Marc Marquez campione del mondo per la settima volta negli ultimi nove anni. Per avere la matematica certezza, bisognerà però tenere d’occhio Andrea Dovizioso. Il pilota Ducati, secondo in classifica a 77 punti dallo spagnolo, si candida ad essere il più veloce anche sulla pista giapponese, dove ha già vinto nella scorsa stagione

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Il duello questa volta lo vince lui: Marquez porta a casa il primo corpo a corpo con Dovizioso (in Austria e in Giappone, nella scorsa stagione, l’aveva sempre spuntata Dovi, così come in Qatar a marzo) e conquista quei 25 punti che gli regalano l’ipoteca sul settimo titolo mondiale. Solo la matematica, infatti, separa Marc dal titolo di campione del mondo numero sette nelle ultime nove stagioni, a soli 25 anni. Ma quei tre punticini che servono al catalano per avere la certezza del trionfo dipendono ovviamente anche da Andrea Dovizioso. Le combinazioni tra il risultato di Marquez e quello di Dovi che consegnerebbero il titolo iridato al fenomeno di Cervera sono quasi infinite. Riassumendo, Marc dovrà arrivare davanti a Dovizioso ma potrà anche accontentarsi di perdere solo due punti dal pilota della Ducati.

A Motegi, Dovizioso punterà sicuramente a replicare il risultato della scorsa stagione. Ma non solo, perché se il mondiale è già nelle mani dello spagnolo, il futuro lo si costruisce gara per gara. «Se non c’è più in gioco qualcosa di importante - spiega Dovizioso - quando corri, sviluppi la moto. È questo il lavoro che deve fare un pilota ufficiale». Dunque è tempo di pensare al Giappone: uno dei tracciati più belli del mondo è in arrivo. Motegi piace molto ai piloti italiani, anche in Moto2 e in Moto3. La foto ricordo è il podio tutto tricolore, nella scorsa stagione, della classe minore. Dove grazie a Niccolò Antonelli, Enea Bastianini e Romano Fenati negli ultimi tre anni la playlist si ferma alla traccia numero uno: l’inno di Mameli.