Superbike a Phillip Island: Bautista micidiale, Rea è battuto. Capolavoro Melandri

MotoGp

A Phillip Island lo spagnolo vince al debutto guidando una Ducati V4 che nelle sue mani sembra una MotoGP. Rea e le Kawasaki non possono nulla. Melandri fa rinascere la Yamaha con una rimonta di grande classe che lo porta fino al podio

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Le avevano pensate tutte per limitare Jonathan Rea, 4 volte di fila campione del mondo. Ci avevano provato con la tecnica e con i piloti, qualche volta anche con le regole. Sembrava impossibile. Rea rimaneva imbattibile. Anche durante la superpole australiana della notte scorsa lo era stato, riuscendo a partire davanti a tutti. Ma è accaduto che nell’inverno scorso la Ducati sia passata dal bicilindrico al quattro cilindri con la nuova Panigale V4. Ed è accaduto pure che per la moto italiana abbiano pescato dalla Motogp lo spagnolo Alvaro Bautista. Fresco di prototipi Motogp e su una pista che certamente gli piace, Bautista ha dominato gara 1. A mani basse. Spaventoso. Imbarazzante.

A Phillip Island fa un caldo impossibile, l’asfalto è il solito, cattivissimo sulle gomme. Stavolta Pirelli le ha preparate proprio bene per arrivare in fondo. Non è il solito invece Jonathan Rea che scatta sì dalla pole con la sua Kawasaki, ma già nei primissimi giri trova nel compagno di marca Leon Haslam un osso durissimo. Anzi, diciamolo, lo scambio di sorpassi tra Haslam e Rea sembra inopportuno, non aiuta affatto la loro causa, agevola Bautista in fuga. Che in fuga, data la giornata e la grazia, ci sarebbe andato lo stesso. Quando Haslam è in modalità esagerata e casca per terra a Rea non resta che difendere la seconda posizione dalla pressione di Lowes con la Yamaha.

Vincendo al debutto in Superbike, Alvaro Bautista eguaglia Max Biaggi che fece lo stesso nel 2007 ed è uno spagnolo che torna a vincere dopo Carlos Checa a Salt Lake City, nel 2012 e sempre in sella ad una Ducati. Bautista insomma è fortissimo di suo, la Panigale V4 un po’ forse somiglia alla Desmosedici della Motogp, ma bisogna saperla guidare. A metà della prima gara della stagione ha già sette secondi di vantaggio sugli inseguitori, alla fine ne avrà quindici. Le altre Ducati con Rinaldi e Chaz Davies chiudono nona e decima, persino troppo indietro per essere già dei termini di paragone.

Ma c’è un altro capolavoro vero ed è quello che viene fuori dalle mani esperte di Marco Melandri. Partito che sembrava in difficoltà, riesce a gestire con esperienza e classe la sua Yamaha e le Pirelli, rimontando dalla nona alla terza posizione strappata con i denti, all’ultima curva, in un duello con il compagno di squadra Lowes che chiuderà quarto davanti a Van Der mark, a Ratzgatioglu e a Tom Sykes che abbandona la Kawasaki per una Bmw RR che lo consegna alla settima posizione. Phillip Island è speciale, forse non sarà sempre così, ma le premesse per un grande mondiale ci sono tutte.

Domenica in TV su SkySportMotoGP - Canale 208
World Superbike – Superpole Race - ore 01:50
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