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Superbike 2019 ad Aragon, il bilancio: sale Ducati ok, scendono Kawasaki e Yamaha

MotoGp

Edoardo Vercellesi

Cosa ci ha detto il weekend della Superbike ad Aragon? Passi in avanti per Ducati con quasi tutti i piloti, Kawasaki e Yamaha arrancano, festeggiano i privati Laverty e Torres. Ora il circus si sposta ad Assen, dove qualcosa potrebbe cambiare

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La nona sinfonia di Alvaro Bautista, realisticamente, non ha sorpreso nessuno: lo spagnolo di Ducati sta mettendo in campo una superiorità talmente netta da essere obiettivamente al di là di ogni giudizio. 100% di vittorie, sempre con grande vantaggio e due Superpole ottenute su tre sono un ruolino di marcia storico, tanto da permettergli di puntare al record di undici vittorie consecutive in SBK attualmente nelle mani di Jonathan Rea; completando l'en plain questo fine settimana ad Assen salirebbe a quota dodici, riscrivendo la storia. Detto di Bautista, il round di Aragon ha evidenziato alcuni movimenti interni al gruppo, regalandoci tre gare altamente spettacolari con la seconda posizione in bilico tra tanti piloti. Proviamo a tracciare un bilancio, individuando tre note particolarmente positive e tre situazioni più difficili.

UP

Chaz Davies

Finalmente anche il gallese si dimostra competitivo a bordo della Ducati Panigale V4R. Serafino Foti si era detto fiducioso già da Phillip Island ed effettivamente al terzo round Chaz è arrivato, archiviando due terzi posti e un quarto nella Superpole Race, lottando ad armi pari con Rea. Non va dimenticato che Ducati ha testato ad Aragon prima della gara e che Davies ama particolarmente la pista, avendoci vinto sette volte in Superbike (e una in Supersport) per un totale di dodici podi nella top class. In ogni caso i segnali dati sono molto positivi e confermano la tendenza al progresso vista a Buriram prima del ritiro in Gara 2.

Eugene Laverty

Restando in casa Ducati, la prestazione dell’irlandese è degna di nota. Già dalle libere aveva mostrato dei buoni cronologici, ma soprattutto una certa facilità nel raggiungimento del tempo. Rimane l'enorme rammarico per la caduta nelle ultime curve di Gara 1 mentre lottava per il podio, frutto di un suo errore di valutazione; la doppia sesta posizione della domenica è comunque un risultato di prestigio, che testimonia non solo il suo crescente adattamento alla Panigale V4R, ma anche l’ottimo lavoro del team privato GoEleven.

Jordi Torres

In un fine settimana difficile per i colori Kawasaki, il padrone di casa spagnolo si galvanizza. Al sabato, dove è stato la migliore tra le Ninja in qualifica col nono tempo, il pilota di Pedercini ha chiuso decimo nel pacchetto di mischia con l'ufficiale Leon Haslam e il semiufficiale Toprak Razgatlioglu; domenica le Kawasaki si sono trovate un po' meglio e Jordi ha chiuso con un ottavo posto in Superpole Race e un settimo in Gara 2, che per un privato sono risultati davvero interessanti.

DOWN

Kawasaki

Grande nervosismo nel team ufficiale, che pur conoscendo bene la pista (essendo il tracciato test designato dalla squadra) perde la bussola e si ritrova in quarta fila, con Rea decimo in Superpole dopo non essere riuscito a sfruttare la gomma da tempo. Un suo errore di tempismo, ha detto. Haslam torna sui suoi livelli solo in Gara 2 lottando per il podio in maniera convincente, mentre Rea salva come sempre il salvabile e nonostante i problemi coglie tre secondi posti. Il problema di questo weekend, al di là del solito ritardo rispetto a Bautista, è stato la minore lucidità nel lavoro, ammessa dal team. Può capitare.

Marco Melandri

Per ovviare allo sbacchettamento della moto sul dritto evidenziato a Buriram, Melandri ha lavorato irrigidendo l'anteriore, ma per la regola della coperta corta si è ritrovato con una moto difficile in frenata e in curva. Molto semplicemente, un weekend da dimenticare in fretta per il ravennate, mai meglio di undicesimo, condito anche da una caduta in qualifica.

Michael Van Der Mark

Magic Mike archivia il terzo weekend al di sotto del compagno Alex Lowes, che a suon di risultati e podi ha ottenuto lo status di leader Yamaha. Van Der Mark ad Aragon ha vatto veramente fatica a farsi vedere, barcamenandosi poco dentro la top-10 nei momenti migliori e mostrandosi nuovamente in difficoltà in qualifica, come a Buriram. Da segnalare però la sfortuna in Superpole Race, dove è stato incolpevole vittima del contatto Rinaldi-Rea. Le aspettative sull'olandese sono molto elevate, per il talento che ha e per ciò che ha mostrato in passato; proverà a rifarsi sulla pista di casa.