Superbike, il bilancio di Assen: Bautista inarrestabile, scacco matto a Rea

MotoGp

Edoardo Vercellesi

Il travagliato weekend di Assen ci ha consegnato una situazione in linea con l’inizio stagione. Bautista vince da sfavorito, Rea incassa l’ennesimo colpo. Risale la china Van Der Mark, luci e ombre in casa BMW. Ora il campionato si prende una pausa di quasi un mese, prossimo appuntamento a Imola il 10/11/12 maggio

LO SPECIALE SUPERBIKE

Alla vigilia del round di Assen ci si chiedeva se Alvaro Bautista, reduce dal trionfo di Aragon, potesse ripetersi anche su un tracciato tortuoso come quello olandese. Dopo il primo ciclo di tre gare, inoltre, si è intervenuto per limitare il regime di rotazione della Panigale V4R di 250 giri portandola da 16.350 a 16.100 per questo weekend. Le prove libere del venerdì erano sembrate dirigere l’inerzia verso Jonathan Rea e la Kawasaki, ansiosi di rispondere a Bautista e tornare a vincere su una pista in cui il campione del mondo aveva dodici successi all’attivo. Docici erano e dodici sono rimasti, perché alla fine i valori in campo non sono cambiati.

UP

Alvaro Bautista – Il leader del mondiale raggiunge Rea a quota undici successi consecutivi e sarebbero potuti già essere dodici senza la cancellazione della Superpole Race. Un po’ fortunato in qualifica, fa fruttare un lavoro perfetto svolto silenziosamente nelle prove e con la gomma più morbida a disposizione demolisce la concorrenza. In Gara 2 fa segnare il nuovo record della pista in 1’34”564, tempo in gara degno di una MotoGP. Non c’è pista che tenga, layout favorevole o sfavorevole, freddo estremo o caldo torrido: Assen chiarisce definitivamente che Bautista può puntare a vincerle tutte.

Michael Van Der Mark – Se fino ad Aragon la sua stagione era stata tutto sommato deludente, sulla pista di casa l’olandese la ribalta in positivo con due prove convincenti, sempre sotto i cinque secondi di distacco da Bautista. La cattiveria con cui in Gara 2 riprende Rea, lo sorpassa e si difende dal tentativo di risposta dimostra la grande voglia di fare bene di Magic Mike, che fa terzo e secondo nelle due corse dopo la seconda posizione in griglia. Per la prima volta in stagione, tra l’altro, Van Der Mark chiude un weekend indiscutibilmente migliore di quello del compagno di squadra Alex Lowes.

Markus Reiterberger – Trovarlo terzo in griglia di partenza, complice la bandiera rossa in Superpole, testimonia il potenziale di BMW e l’ottimo feeling tra il pacchetto pilota/moto e la pista di Assen, che il tedesco ama particolarmente. Sempre velocissimo nel terzo settore, Reiterberger tira fuori una competitività mai vista in stagione, archivia due sesti posti positivi e si piazza sempre davanti al più titolato team mate Tom Sykes.

DOWN

Jonathan Rea – Assen era la grande chance per tornare davanti a Bautista, ma alla fine lo scoglio si è dimostrato troppo grande. Dopo essere stato davanti a tutti in due prove libere su tre, Rea sembrava veramente superiore in vista della gara ed effettivamente, come ha ammesso lui stesso, il suo pacchetto era al top del potenziale. Il problema è che quel potenziale, ancora una volta, non è bastato. In Gara 2 il nordirlandese subisce anche il rientro di Van Der Mark e per la prima volta perde la seconda posizione, giungendo terzo. La lezione olandese, più di tutte le altre, ha il sapore di una pietra tombale per le ambizioni di Jonathan e di Kawasaki.

Tom Sykes – Molto atteso dopo aver svettato nelle seconde libere, fallisce per via della bandiera rossa una qualifica in cui era serio candidato alla pole position. Da quel momento in poi è buio pesto, con un settimo e un decimo posto nelle due gare che lo vedono affondare alle spalle di Reiterberger. Da Imola BMW dovrebbe portare il tanto agognato motore evoluzione, con la speranza che le prestazioni migliorino senza compromettere l’ottimo comportamento della ciclistica.

Yamaha GRT – Marco Melandri continua a lottare con la sua moto senza riuscire a guidarla, Sandro Cortese è vittima di un pauroso volo in Superpole e regredisce rispetto ad Aragon. Ad Assen il divario tra il team indipendente e le due Yamaha ufficiali è stato abissale, confermando un trend preoccupante iniziato in Spagna dopo un buon inizio di stagione.