Superbike, correre o non correre. Cosa hanno detto i piloti?

MotoGp

La forte pioggia caduta a Imola domenica ha costretto Race Direction e Safety Commission prima a posticipare e poi a cancellare la race 2 della Superbike e la gara del WorldSSP300. Le condizioni di sicurezza minime non erano garantite. Ecco il parere dei piloti

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Imola pista "old school", di quelle che ti garantiscono lo spettacolo facendo emergere i limiti del mezzo meccanico ma soprattutto il talento di chi sta in sella. Quello del Santerno è uno degli appuntamenti top del mondiale Superbike e qui come a Laguna Seca il layout del tracciato è una componente fondamentale dello show.

Tutti, piloti e addetti ai lavori, concordano sulla spettacolarità di Imola ma anche sul fatto che la questione sicurezza all’Enzo e Dino Ferrari sia al limite, per i parametri validi oggi nei mondiali top del motociclismo. I muri sono vicini, terribilmente vicini e Piratella e Acque Minerali fan paura. Punti spettacolari, "telegenici" come pochi altri, ma se qualcosa va storto lì possono esser dolori. Con la pioggia poi, le variazioni altimetriche, che regalano spettacolo, diventano un problema molto serio, in alcuni punti l'acqua ristagna, in altri si formano dei rivoli.

Se vale, come deve valere, "safety first", allora è giusto lasciare la parola ai piloti. Ecco cose hanno dichiarato sul tema sicurezza a valle della decisone di fermare tutto, non correndo gara 2.

Bautista (Ducati): “Sfortunatamente il cattivo tempo ha caratterizzato gara 2 e pioveva veramente molto forte. Le condizioni del tracciato erano pericolose, con molta acqua in diversi punti e rigagnoli che attraversavano la pista. Era troppo rischioso per i piloti ed è stata la decisione giusta cancellare la gara. Mi spiace veramente perché qui ci sono moltissimi fan della Superbike, ma la sicurezza dei piloti è la cosa più importante”.

Davies (Ducati): “È un peccato non aver avuto la chance di correre gara 2 ma sfortunatamente questa pista sul bagnato presenta dei limiti. Imola non è un circuito normale e con questi “su e giù” si forma un sacco di ristagno d’acqua soprattutto nelle curve e quindi con queste condizioni la gara era da cancellare. E’ stata la decisione giusta, mi spiace per i fan che erano sotto la pioggia”.

Rea (Kawasaki): “Per come siamo andati qui in passato, per come la nostra moto funziona a Imola e per come ho guidato, dovevamo cogliere la nostra chance. E dovevamo farlo in tutte e due le gare. Sfortunatamente la terza è stata cancellata per il meteo. Capisco perfettamente la scelta e sono sicuro che avremo ancora le nostre possibilità”.

Lowes (Yamaha): “È caduta molta pioggia in poco tempo e c’erano molte pozzanghere. Questa pista ha un paio di curve da terza e quarta marcia, molto veloci esattamente dove si raccoglieva molta pioggia. In moto, assieme a tutti gli altri piloti, a quelle velocità non era abbastanza sicuro correre”.

Melandri (Yamaha): “Se fossimo stati su una pista differente avremmo potuto correre malgrado la pioggia. Il grip sul bagnato a Imola era abbastanza buono ma il problema qui è il layout del tracciato e la vicinanza dei muri. Con la visibilità così scarsa (per la nuvola d’acqua sollevata dalle gomme delle moto - ndr) era troppo pericoloso correre. Mi spiace perché dopo i due giri di verifica del tracciato mi sentivo ok con l’aderenza, ma non sarebbe stata la scelta giusta correre. Mi spiace per il pubblico che ha sfidato il maltempo, ma la sicurezza è importante”.

(foto: Yamaha Racing + Honda Racing official web sites)