MotoGP, GP Catalunya, Ducati: battere Marquez a Barcellona è possibile

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Guido Sassi

La Rossa di Borgo Panigale vanta 4 successi al Montmeló: dalla prima vittoria in assoluto a Barcellona con Capirossi nel 2003 al trionfo di Lorenzo dell'anno passato: in mezzo Stoner e Dovizioso. Marquez però sarà più pericoloso che mai a discapito della tradizione non favorevole: per il Cabroncito una vittoria sola in classe regina, ma in questa stagione è sempre partito in prima fila e punta quasi sempre alla fuga

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Con il successo al Mugello anche Petrucci entra nel club degli italiani vincenti in MotoGP: 7 piloti dal 2002 a oggi (Rossi, Biaggi, Melandri, Capirossi, Dovizioso, Iannone prima del ternano), con Danilo che corona un inseguimento durato ben 124 gare, frutto di una lunga gavetta che rende ancora più dolce il primo posto al Mugello.

Le Ducati arrivano in Catalogna su una pista amica, dove hanno vinto in ben 4 occasioni, con 4 differenti piloti e moto diverse nel corso degli anni: il primo fu Capirossi nel 2003 per il successo numero 1 di Ducati in MotoGP, poi ci fu Stoner nel 2007. Dieci anni dopo è stato Dovizioso a vincere con la Desmosedici, l’anno scorso Jorge Lorenzo. Il tracciato di Barcellona è secondo solo a Giappone e Qatar come palmares per la moto bolognese.

Quest'anno tuttavia Marquez è più pericoloso che mai: se i precedenti a Barcellona lo vedono vincente una sola volta in MotoGP, le 4 pole e le 6 partenze su 6 in prima fila nel 2019 impongono ai suoi avversari una guida perfetta fin dal primo giro per contrastarlo. Il rischio è che Marquez possa scappare: con la RC213V di quest’anno che sposa al cento per cento le sue esigenze, riprenderlo sarebbe quasi impossibile.

Per Yamaha invece i 7 successi di Rossi e i 3 di Lorenzo con la M1 sono già un lontano ricordo: Vinales, che in due anni non è andato oltre il sesto posto sul circuito di casa, fornisce un feedback più sincero sul valore della moto. Se le temperature non dovessero alzarsi troppo, un podio potrebbe anche essere alla portata, ma nel box di Jarvis al momento c’è più da guardare alla Suzuki piuttosto che a Ducati e Honda. Anche per Rins Barcellona significa correre dove è cresciuto. Alex continua a stupire, con 11 arrivi in top5 e nessun ritiro nelle ultime 13 gare.