MotoGP, verso Assen: Rossi e Yamaha possono sorridere

MotoGp

Guido Sassi

La settimana prossima il Motomondiale fa tappa nei Paesi Bassi. Al TT Valentino vanta 10 successi, ma i motivi per ben sperare vanno oltre la tradizione: una pista amica e le novità tecniche sperimentate nei test possono aiutare Yamaha a recuperare terreno sugli avversari

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Tralasciando la carambola di Barcellona che ha messo fuori causa sia Rossi che Vinales in un colpo solo, in casa Yamaha c'è più di un motivo per sorridere mentre si preparano le valigie per Assen. Con il secondo posto del Montmelò, Quartararo ha dimostrato che la M1 è una moto competitiva quando incontra piste dall'asfalto non impeccabile, mentre i test post gara hanno dato fiducia a Valentino e Maverick per quanto riguarda nuove strategie di elettronica, sia come freno motore che per il controllo di trazione. Ai piccoli passi in avanti sul pacchetto tecnico si unisce ora un calendario benevolo fino alla pausa di metà stagione: in particolare Assen è tradizionalmente un talismano per la Yamaha e per Rossi, che in Olanda è arrivato primo ben 10 volte, di cui 8 in MotoGP.

I numeri di Rossi

Valentino vince al TT in tutti gli anni dispari dal 2005, con l'eccezione del 2011: nel 2013 festeggiò il primo successo dal ritorno in Yamaha, due anni fa l'ultima vittoria in sella alla M1. In mezzo c'è la rocambolesca affermazione su Marquez del 2015 con contatto e taglio della chicane, mentre nel 2009 in Olanda portò a casa il successo numero 100 in carriera. Ma Assen è anche il tracciato del suo primo acuto in 250 e di tante altre vittorie, ognuna speciale come l’affetto mostrato dai tifosi a quelle latitudini.

Al di là della tradizione, anche la conformazione della pista aiuta la M1 nel rendere al meglio, con frenate e accelerazioni che non mettono in crisi l'elettronica. In attesa del TT sono tanti i motivi per essere ottimisti in casa Yamaha, anche senza perdere di vista un sano realismo.