MotoGP, GP Austria (Spielberg). L'editoriale di Guido Meda: "Fate incazzare Dovizioso!"

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Guido Meda

Andrea vince con la Ducati in Austria una gara impossibile, con una manovra impossibile,  alla fine di un weeekend che è stato devastante per mille motivi diversi. L’educato razionale ha sfoderato rabbia e fantasia

LE PAGELLE DI PAOLO BELTRAMO

VIDEO: IL DUELLO DOVI-MARQUEZ - FOTO: IL TRIONFO DI DESMODOVI

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Fate arrabbiare Andrea Dovizioso, ma fatelo arrabbiare molto! Vi ricambierà con una vittoria inaspettata su Marquez, con un sorpasso dove passare è impossibile, dove lo vietano gli dei, dove serve una cosa in più dell’intelligenza, una in più della velocità. Serve la pazzia. Dovizioso aveva passato un weekend umanamente brutto e pesante. Il direttore generale di Ducati Dall’Igna, sostentuto dall’Amminstratore Delegato Domenicali, aveva rilanciato nei giorni scorsi l’idea di Jorge Lorenzo in Ducati per il futuro. La voce, girando, è arrivata a Dovi che inevitabilmente deve aver pensato di non essere considerato forte abbastanza. E’ naturale pensarlo e anche deprimente. Ci sta. Aggiungete che i rapporti tra Dovizioso e il capo azienda Dall’Igna erano già in sofferenza da qualche settimana per certe esternazioni del pilota sulla difficoltà atavica di Ducati in curva e aggiungete pure che per la prima volta nella storia la Honda di Marquez , qui in Austria, andava più forte della Ducati. Insomma, nulla che girasse nel verso giusto per il bravo ragazzo Dovizioso e per la sua Ducati. Messo all’angolo, preso a pugni anche in casa sua, ha sputato il paradenti e ha reagito con la corsa delle corse. Quella in cui a Marquez devi dare fastidio e stare addoso dalla prima curva. L’ha fatto. Quella in cui devi fargli conoscere un Dovizioso che lui non sa e non si aspetta. L’ha fatto. Dovizioso, il padre di famiglia che accompagana Sara a scuola, è diventato una specie di incubo rosso. Seminati Quartararo, Rossi e Vinales con le loro Yamaha, è rimasta aperta là davanti solo quella questione a due. Forse è solo una suggestione, una mera ipotesi, ma se la creatività di mercato e il muso di Dall’Igna a Dovi fossero state  provocazioni ben ragionate, hanno funzionato alla grande e allora dall’Igna è un genio vero. Dovi stavolta lo è stato un po’ di più. Il Marquez di adesso è pari pari il Rossi di qualche anno fa. Batterlo dunque, è da grandi campioni. Lo sappia Dovizioso, lo sappia la Ducati.