MotoGP, Bagnaia: "Punto a guidare una Ducati ufficiale nel 2021"

Pramac
Antonio Boselli

Antonio Boselli

Pecco Bagnaia è atteso ad una stagione molto importante della sua carriera: quest'anno la Ducati gli garantisce una moto ufficiale per coronare il suo sogno, passare nel team ufficiale nel 2021. Ne abbiamo parlato direttamente con lui, in attesa di vederlo domenica nella gara virtuale del Mugello, che potrete seguire su Sky Sport MotoGP (canale 208) alle 15

DOMENICA SFIDA VIRTUALE AL MUGELLO: REGOLE E FAVORITI

Ciao Pecco come stai?

"Tutto a posto, dai, andiamo avanti, sembra di essere in un film, nessuno di noi si sarebbe mai aspettato una situazione del genere. È complicato per tutti in Italia, soprattutto in Lombardia, ma l'unico modo per uscirne è stare a casa".

Ti senti di fare un appello? Voi come piloti siete visti come supereroi per tanti bambini

"Siamo tutti uniti in questa situazione, dobbiamo solo stare a casa e cercare di passare il tempo nel miglior modo possibile".

Cosa fa un pilota di MotoGp per mantenersi in forma dal punto di vista fisico e mentale?

"Dal punto di vista fisico possiamo solo allenarci in casa e per fortuna ho degli attrezzi, anche se non è la stessa cosa. Anche la motivazione è diversa, oltretutto non sapendo quando inizia il campionato è sbagliato allenarsi troppo duramente. Se partiamo tra due mesi, per dire, e in questo intervallo ti alleni al massimo, arrivi a fine stagione che sei scarico. Bisogna fare mantenimento, seguire una dieta ferrea, mangiando nel miglior modo possibile. Si fanno addominali, flessioni, stretching, ma è difficile avere la stessa motivazione in casa".

E giocate a Gran Turismo (videogame online di auto da corsa), vi trovate on line voi dell'Academy?

"Ci siamo quasi tutti, Sanchio (Mauro Sanchini), Valentino, Migno, Fuligni, Pasini, Roberto Brivio e la competizione è bella. Abbiamo il nostro campionato, le ultime tre sfide le ho vinte io e sto andando a prendere Pasini".

Giocate a tutti gli orari?

"Abbiamo delle sfide ben organizzate, ci si allena per fare il tempo vero e proprio. Per ora è davanti Pasini, che non vince da tre gare e vuole tornare in testa"

Quanto ti manca salire sulla tua Ducati?

"Al momento non ci voglio neanche pensare troppo, anche perché la situazione ora è troppo incerta. Da un certo punto di vista, egoisticamente parlando, è meglio che ci sia la quarantena dappertutto così quando ripartiremo saremo tutti allo stesso livello. Mi manca molto andare in moto, la sensazione di miglioramento che avevo provato ai test, di ritmo e in generale di prestazione mi manca molto. Penso che mi mancherà per tanto tempo, è questo che temo, ma bisogna adeguarsi".

Un calendario così compresso sul finale della stagione ti preoccupa?

"Sinceramente penso che sia uguale per tutti, avremo così tanta voglia di ricominciare che sentiremo meno la stanchezza".

Ciabatti, direttore sportivo della Ducati, è convinto che sarà il tuo anno perché se l'anno scorso è stato di apprendistato, questa sarà una stagione da protagonista per te

"Me lo auguro, secondo me le premesse ci sono tutte. L'anno scorso è stato tosto, con troppe cadute che non sono da me, se pensi che nei due anni precedenti sono caduto 4 e 6 volte. Quest'anno, ai test, sono partito un po' più cauto per ritrovare il feeling con la moto e ora, con la Ducati 2020 e la squadra attorno a me, posso avere tutto quello di cui ho bisogno per raggiungere i risultati che stiamo cercando. Il mio obiettivo è arrivare in Ducati ufficiale nel 2021, per farlo devo meritarmelo".

Pensi che la tua stagione sia stata giudicata troppo severamente anche alla luce delle ottime prestazione dell’altro rookie Fabio Quartararo?

"Fabio ha fatto una stagione al di sopra di ogni aspettativa, anche della Yamaha. Ha fatto dei risultati incredibili, come aveva fatto in precedenza Zarco. Detto questo, i commenti negativi arrivano sempre, però sono la cosa che conta meno perché solo tu sai su cosa stai lavorando, sulle tue difficoltà e su come stai cercando di risolverle. Inutile perdere tempo sui commenti negativi, soprattutto se arrivano da chi non è neanche dell'ambiente, vai solo fuori di testa. Se i commenti arrivano da Ciabatti, Tardozzi o da qualcuno del mio team o della mia famiglia, allora bisogna crescere e imparare, ma per esempio i social sono pieni di leoni da tastiera".

Molti nella tua squadra mi hanno detto che tu sei molto vicino a trovare la chiave per sbloccarti. Senza fare un confronto diretto con Lorenzo, che ha un'altra storia, ci sono però delle analogie, un po' per lo stile di guida simile che deve essere adattato alla Ducati. Sembra che siate su un percorso simile.

"Io ho sempre corso con un certo stile di guida, prediligendo la percorrenza di curva, e con Ducati questo modo di guidare non paga. Stiamo cercando di conciliare i miei punti di forza con quelli della Ducati, che sono la percorrenza con la staccata e la trazione in uscita dalle curve. Lorenzo, nel momento in cui è riuscito a capirlo, ha fatto degli enormi passi in avanti e ha vinto due gare. È vero che guardando i due stili di guida sono piuttosto simili sotto certi aspetti. Quando ha capito il meccanismo, ha cominciato a staccare fortissimo ed è un po' quello che è successo a me in Malesia, avevo iniziato a staccare molto forte. Ora devo cercare di essere più costante con le gomme, penso che ci stia riuscendo come successo anche nella simulazione di gara in gara. Non avevo un passo per vincere, ma per stare tra i primi sette. Non ci basta ovviamente, mi mancavano 3-4 decimi e credo che per la gara li avrei avuti perché mi ero confrontato anche con le prestazioni di Dovizioso, Petrucci e Miller. Spero solo che quando ripartiremo ripartirò da qui, anzi ne sono sicuro, perché difficilmente perdo le cose che apprendo. Ci siamo quasi, però non mi sento ancora di dire di essere perfettamente adattato alla Ducati".

I dati di Lorenzo li avete visti?

"L'anno scorso lo abbiamo fatto soprattutto per la staccata, per come si è evoluta, perché all'inizio frenava in stile Yamaha, fermandosi meno per arrivare allo stile Ducati, con le grandi staccate. Ultimamente guardo i dati di Dovizioso, Petrucci e Miller".

Vuoi il team ufficiale nel 2021, ma valuteresti altri progetti se te li proponessero. Sarebbe interessante vederti su una Yamaha.

"Sarebbe interessante ma non è quello che voglio, sicuramente le offerte di altri team fanno piacere ma io ho sposato da subito il progetto della Ducati, ancora prima di cominciare l'ultima stagione di Moto2 e voglio riuscire a portarla al massimo delle sue potenzialità. Penso che Ducati stia lavorando tanto per ottenere grandi risultati che sta già raccogliendo, ma non è mai abbastanza. L'anno scorso c'è stato un dominio di Honda e Marquez imbarazzante, l'obiettivo è arrivare vicino a primi sia con i punti sia con i risultati. Io ho voluto Ducati, perché era quello che volevo, però non mi sembrerebbe giusto per nessuno mollare questa sfida. Loro hanno investito molto in me, io ho creduto a loro ed è qualcosa che dobbiamo portare avanti insieme.

Con Vale ci parli, ha detto che ci vorrà tempo e qualche gara prima di decidere sul ritiro, tu cosa gli dici da tifoso, da amico?

"Penso che un paddock senza Vale sarà strano, io non l'ho mai visto perché lui c’è sempre stato, soprattutto dal secondo al terzo anno siamo diventati anche un po' più amici, quando ci parlo addesso lo vedo carico. Anche nei test in Qatar è stato molto competitivo, l'ho visto in forma. L’anno scorso era andato peggio, quest’anno era più avanti ma vedremo cosa succederà quando partiremo".