MotoGP, GP Francia: le pagelle di Le Mans

GP Francia
Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Petrucci vincendo il GP di Francia si prende la rivincita della vita, si merita un bel 10 in pagella. Dovizioso voto 7: lotta come un Dovipower e risale in classifica portandosi a -18 dalla vetta. 9 ad Alex Marquez, autore di una rimonta straordinaria dal 18° al 2° posto. Male le Yamaha, a Rossi bisognerebbe dare un 2 dovendo proprio scegliere un voto, ma il ragazzo ha un potenziale enormemente più alto...

PETRUCCI 1°, LA MAMMA LO CHIAMA IN DIRETTA

Una pista, un carattere

A Le Mans, circuito tra i più famosi e celebrati del pianeta terra, a metà ottobre può succedere che si passi dall'umido, al sole, alla pioggia, ma sempre restando sotto i 20°. Normalmente ci si correva nella seconda metà di maggio, faceva più caldo, ma il tempo bizzoso c’è sempre stato. Così se vogliamo vederla da un punto di vista positivo alla fine ne sono uscite delle gare strane, diverse, appassionanti. Esame superato anche questo in una stagione dove tutto è molto diverso dal solito, a cominciare dalle date delle gare. Voto 9.

ll tosto Danilo Junior si prende la rivincita della vita

Petrucci vince dopo essere diventato già da mesi uno scarto, da separato in casa, da futuro pilota KTM, e si toglie una montagna di sassi dagli stivali. Certo il suo essere così fisicamente prestante una volta tanto non lo ha limitato, ma insomma dategli del bagnato e Le Mans e lui fa cose straordinarie. Di sicuro i suoi ragazzi nel box lo hanno trattato come se avesse firmato per altri dieci anni, quell’ “adesso tutti zitti” col dito sulla mentoniera del casco secondo me era rivolto ad altri, era una liberazione, uno sfogo, un modo intimo e liberatorio di esultare. Ci sei anche tu Danilone tra i 7 vincitori di questa pazza stagione ed è bello e giusto così: qui stavolta non ti avrebbe battuto nessuno. Voto 10.

Aiuto ce n'è un altro!

Alex Marquez secondo con quei colori lì, dopo una rimonta straordinaria fa venire pensieri che sembravano per il momento accantonati. Invece ecco il fratellino con quella Honda e soltanto il 73 al posto del 93, arrivare sul podio dopo una bella gara. Frutto non della benedetta follia istintiva di Marc, ma di impegno, intelligenza, umiltà. Pure lui si può dire abbia corso tutta la stagione da semiseparato in casa: l’anno prossimo andrà da Cecchinello, sempre Honda, ma lontano da Marc. Al suo posto un bravo e veloce Pol Espargaro con la KTM, un altro che cambierà tutto, là sul podio, ma dietro a quello che andrà a sostituire. Insomma i 3 gradini dei premiati di Le Mans hanno rappresentato la conferma che in moto quello che farai l’anno successivo non influisce poi molto sul presente. 9 a Alex e Pol.

Ducati's Italian rider Danilo Petrucci celebrates as he crosses the finish line to wins in the French MotoGP race in Le Mans, northwestern France, on October 11, 2020. (Photo by JEAN-FRANCOIS MONIER / AFP) (Photo by JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP via Getty Images)

L'intervista

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Gomma sbagliata gara quasi buttata

Andrea Dovizioso ha scelto la più morbida e le cose hanno dimostrato che non fosse la scelta migliore. Uno con la sua esperienza non dovrebbe fare di questi errori, ma in situazioni simili è difficilissimo scegliere. Così il Dovi ha approfittato soltanto in parte delle brutte gare di Quartararo, Vinales e Mir (finiti 9°, 10°, 11°) risalendo a soli 18 punti di distacco dal francese della Yamaha e rientrando in pieno nella lotta per il mondiale. Il bicchiere mezzo pieno, perciò? Ma sì, recuperare punti in una gara così difficile è di buon auspicio. Voto 7 perché ha comunque lottato come un Dovipower!

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La classifica

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Rossi che cade alla seconda curva coinvolgendo Morbidelli e Mir, Vinales e Quartararo (4 e 4) che non si vedono e raccolgono più di quanto avrebbero meritato grazie alla rottura di Jack Miller (10 finché è stato in gara), alla caduta di Crutchlow (ma quanto cade?) e al ritiro del Morbido. Una giornata da dimenticare in generale per Yamaha (4), ma soprattutto per Valentino Rossi visto che è la terza caduta consecutiva.

Rossi, il potenziale è enormemente più alto

Valentino Rossi, appunto. Il terzo errore consecutivo, manco fosse un principiante. Dispiace moltissimo perché in tutte e tre le gare avrebbe potuto fare bene o molto bene e invece è finito per tre volte nella ghiaia. A mio modo di vedere cade più spesso dei giovani Yamaha perché ancora non ha trovato la perfezione degli assetti: lui è molto più alto di Vinales, Quartararo e Morbidelli e questo lo costringe ad avere un assetto di guida diverso: intendo pedane, manubri, sella che influiscono sulla distribuzione dei pesi, sulla frenata, l’accelerazione, l’aerodinamica, il consumo gomme. Ma è veloce, competitivo e tornerà lassù anche se Aragon e Valencia non sono esattamente i suoi circuiti preferiti e Portimao è un’incognita assoluta. A dovergli proprio dare un voto, è 2. Ma come si direbbe a scuola, il potenziale del ragazzo è molto, enormemente più alto.

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La caduta

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Suzuki, passo indietro

La Suzuki, non in quanto a moto o competitività, ma per i piloti: Rins era a lottare davanti finchè si è steso, Mir si è difeso perdendo due soli punti da Quartararo e uno da Vinales, Sul bagnato di Le Mans, ma anche sull’asciutto non sembrava lo stesso pilota sul quale puntavano gli scommettitori per il titolo. Si riprenderà e lotterà, è uno di quelli che deve ancora vincere per fare il passo definitivo. Voto 4.

Moto2: bene così, alla fine

Bene così, alla fine. In Moto2 eravamo abituati a comandare, stavolta ci va bene uscirne così, senza danni. Il ritiro di Martin ha reso quasi indolore la spaventosa caduta di venerdì e l’opaca gara di domenica per Luca Marini (NG) che con la sua Kalex dello Sky VR46 Team resta abbastanza saldamente in testa al campionato ancora dominato in classifica dagli itraliani. Dietro al fratellino di Vale, ci sono infatti Bastianini (in difficoltà a Le Mans, 11°, voto 5) e il compagno di squadra Marco Bezzecchi finito terzo e quindi entrato coi suoi 16 punti nel giro dei possibili Campioni (Voto 9). Bella gara per Sam Lowes che ritorna a vincere dopo 4 anni (10) e del figlio di Wayne Gardner Remy (9). Sarà un mondiale a 4: Lowes insegue a 22 punti Bez a 20. Bastianini a 15. Bel campionato, voto 9.

Moto3: due italiani all'attacco

Anche in Moto3 ci sono un paio di italiani che possono giocarsi il titolo e sono proprio i due che hanno conquistato primo e secondo posto a Le Mans: Celestino Vietti con la il team SKY VR46 e Tony Arbolino del team Snipers che hanno battuto proprio il leader della classifica Arenas. In gara bene anche Migno (quinto), Nel Mondiale considerando Ogura meno pericoloso di quanto dica la sua classifica (è secondo 6 punti, ma non ha mai vinto) Vietti (10) e Arbolino (9) sono rispettivamente a 16 e 20 punti da Arenas, il vero tosto che ultimamente ha frenato di molto la sua corsa iniziata con due successi. Ma è lì. Ora non si devono commettere errori e il titolo dovrebbe cadere nelle mani di chi sbaglia meno, anche se non dovesse vincere spesso.

 

Ci sentiamo presto, tra 1 settimana per la gara di Aragona 1. La valanga del Motomondiale rotola sempre più rapida e interessante verso le sue ultime 5 gare in 6 settimane.