Tre Yamaha in testa dopo le prime due sessioni di prove: Vinales è il più veloce davanti a Quartararo e Morbidelli. Mir ritrova il feeling sulla Suzuki e chiude 4°. Tre Honda nella top ten: 5° Crutchlow, 8° Alex Marquez, 9° Nakagami. La migliore Ducati è quella di Dovizioso (13°), alle sue spalle Miller e Petrucci, Bagnaia 19°. Attenzione agli orari delle gare, posticipate per evitare le basse temperature: Moto3 alle 12, Moto2 alle 13:20, MotoGP alle 15
Si alzano le temperature ma i valori in pista cambiano poco. Così come al mattino, quando l'asfalto freddo aveva obbligato a rimandare di mezz'ora il primo turno, anche al pomeriggio davanti a tutti spiccano le Yamaha. Sulla pista dove in passato le moto di Iwata soffrivano, svetta Vinales, con un tempo di 1’47.771, l'unico sotto il '48. Alle sue spalle Quartararo, staccato di oltre due decimi, quindi Morbidelli, subito a suo agio sulla pista dove ha vinto in Moto2 ("Buoni ricordi e buone sensazioni su questa pista…"). Le Yamaha hanno trovato il modo far lavorare subito bene le gomme morbide (soffice anteriore e media al posteriore), l'unica combinazione finora utilizzata (e utilizzata).
A differenza delle Ducati che non riescono ancora a replicare i risultati degli anni scorsi. La difficoltà di mettere in temperatura gli pneumatici anteriori si è concretizzata nei gravi ritardi nella classifica provvisoria. Tutti fuori dai dieci i piloti in sella alla Desmosedici, persino Dovizioso (secondo in gara nel 2019) che rischia di dover passare dalla Q1, se non riuscirà a migliorarsi sabato mattina. Subito alle sue spalle Miller (sul podio del 2019) e Petrucci. Addirittura diciannovesimo Bagnaia. In crescita le Suzuki, soprattutto Mir (quarto) a cui Aragon va piuttosto a genio, e le Honda nella top ten con Crutchlow (quinto), Alex Marquez (ottavo), caduto al mattino ma già in sintonia con il tracciato spagnolo, e Nakagami (nono). Da segnalare infine il buon avvio dell'Aprilia con Aleix Espargaró, sesto, su un tracciato che l'ha sempre vista chiudere con discreti risultati anche in passato.
Inizia oggi il doppio appuntamento sulla pista spagnola di Aragon, teatro del Mondiale domenica e di nuovo il 25 ottobre.
Si torna ai classici orari delle gare: Moto3 alle 11, Moto2 alle 12.20, MotoGP alle 14, tutte da seguire live su Sky. GUIDA TV
Grande assente questo weekend Valentino Rossi: ieri ha annunciato sui social di essere risultato positivo al test del coronavirus.
"Mi piacerebbe essere ottimista, ma mi aspetto che il 2° round ad Aragon sia un 'no go' anche per me... Sono triste e arrabbiato perchè ho fatto del mio meglio per rispettare il protocollo", ha scritto Valentino. L'ANNUNCIO
Valentino è stato corretto, coerente rispetto al protocollo e trasparente, così come lo è stata la Yamaha, che ha reso noti gli spostamenti del pilota. I DETTAGLI
Rossi non sarà sostituto, il team ufficiale avrà solo Vinales, a cui si aggiungeranno i due piloti del team Petronas Quartararo e Morbidelli.
Quartararo è tra i favoriti: "Il potenziale della mia Yamaha si può adattare meglio a questa pista rispetto al 2019. Sono fiducioso, mi sento alla grande, farò del mio meglio", ha affermato il francese. VIDEO
Mir, che lo insegue in classica a 10 punti di distanza, è fiducioso: "Si tratta di un circuito favorevole per le Suzuki, il mio preferito tra quelli di quest'anno, possiamo fare molto bene".
Si arriva dalla prima gara sul bagnato del 2020, quella di Le Mans, dove Petrucci ha ritrovato la vittoria.
"Abbiamo trovato un buon bilanciamento che può funzionare anche qui, ma sarà importante capire quale sia la miglior mescola per noi. Aragon è complicata per le condizioni meteo, quando soffia il vento freddo forte soffriamo molto", ha spiegato Petrucci in conferenza. LA CONFERENZA
A -18 punti in classifica da Quartararo, Dovizioso ieri ha sottolineato l'importanza delle due gare di Aragon: "Possono essere decisive per il titolo. Noi ce la giochiamo". L'INTERVISTA
Fino ad ora il GP di Aragon si è rivelato un dominio dei piloti spagnoli: 8 successi iberici in 10 edizioni totali.
Cinque gare in sei settimane per decidere chi prenderà il posto di Marc Marquez come nuovo re della MotoGP.
Battaglia quanto mai aperta: i primi sei della classifica son raccolti in 33 punti.