Covid, l'Irta rimprovera team e piloti della MotoGP: "Non pregiudicate la stagione"

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La Irta, associazione che tutela gli interessi dei team, ha pubblicato un comunicato sul tema coronavirus: "Siamo molto arrabbiati perché diversi piloti hanno scelto di andare a casa o in resort tra le due gare di Aragon. Nel protocollo per le gare back to back vi avevamo chiesto di restare nella bolla del circuito e dell'hotel: il paddock ha un rischio minimo di infezione. Qualcuno non sta seguendo le misure di sicurezza: non pregiudicate il completamento della stagione"

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La seconda ondata di contagi sta interessando molti Paesi, facendo salire il livello di attenzione anche nel mondo dello sport. Non è escluso il Motomondiale, che ha registrato diverse positività nell’ultimo mese, tra cui Valentino Rossi. Piloti e team devono seguire un rigido protocollo per accedere al paddock e scendere in pista, ma qualcosa sembra non essere andata per il meglio ultimamente, come conferma un comunicato dell’Irta. La "International Road Racing Teams Association" (abbreviato la "Irta") è stata costituita nel 1986 e rappresenta tutte le squadre nei processi decisionali riguardanti il Motomondiale. Da anni lavora al fianco di Dorna e della FIM per garantire gli interessi dei team. Ed è proprio nell’interesse e nella tutela dei team che la Irta ha deciso di diffondere un comunicato, condannando alcuni comportamenti che rischiano di diventare pericolosi a causa del coronavirus.

"Il paddock ha un rischio minimo di infezione"

Il comunicato, firmato da Mike Trimby (amministratore delegato di Irta), si riferisce in modo diretto ai piloti: "Dorna e Irta sono molto arrabbiati per aver visto quanti piloti MotoGP abbiano scelto di andare a casa o in resorts tra le due gare di Aragon. Nel protocollo per le gare back to back vi avevamo chiesto di restare nella bolla del circuito e dell'hotel. Probabilmente il paddock della MotoGP ha un rischio minimo di infezione, in confronto a quello della vita a esso esterna. Il rischio di contagio più alto è a casa o in viaggio. È impossibile determinare con precisione dove i positivi del paddock abbiano contratto il virus, ma abbiamo forti indizi che sia successo sempre fuori dall'ambito delle gare".

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"Non tornate a casa tra una gara e l'altra"

L’appello della Irta si riferisce soprattutto alle ‘doppie’, ovvero ai weekend di gara che si svolgono consecutivamente sullo stesso circuito (come Jerez a luglio, Spielberg ad agosto, Misano a settembre e Aragon a ottobre). Si chiede ai piloti di non spostarsi dal paddock quando ci sono due eventi ravvicinati sullo stesso circuito, per evitare i possibili contagi da coronavirus durante il viaggio (soprattutto in aereo): "Per il prossimo doppio evento a Valencia e anche per Portimao vi chiediamo fermamente di restare con i membri del vostro team o della vostra azienda all'interno della bolla nel paddock o in hotel, senza tornare a casa o andare altrove tra una gara e l'altra".

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"Non pregiudicate il completamento della stagione"

Il completamente della stagione è l’obiettivo principale della Irta, che chiede di rispettare il protocollo in modo più rigido: “Abbiamo notato che qualcuno non sta seguendo rigidamente le misure di sicurezza richieste, in tv si sono viste immagini chiare nei festeggiamenti. Se vogliamo avere il permesso di proseguire con le gare, dobbiamo dimostrare al mondo fuori di essere in grado di rispettare le condizioni che abbiamo concordato per ottenere il permesso di correre. Per favore, non pregiudicate il completamento della stagione!".

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