MotoGP, GP Europa, le pagelle di Valencia: Mir va a bersaglio, Ducati-Yamaha centrate

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Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

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Dopo 84 gare Mir non fallisce il colpo: a Valencia firma la prima vittoria e mette le basi per la festa del titolo, rimandato con ogni probabilità a settimana prossima. Ducati e Yamaha si arrendono, KTM cresce: diamo i voti ai protagonisti (nel bene e nel male) dell'ultima gara del Motomondiale

GP COMUNITÀ VALENCIANA, MIR CAMPIONE SE...

Il tempo l'ha fatta un po' da padrone nel terzultimo GP di questa sfortunata stagione che comunque per il momento vede la fine come previsto il che è tanta roba. Il tempo variabile con pioggia sparsa nelle giornate di venerdì e sabato ha creato molte difficoltà ai piloti e difatti le cadute sono state molte, ma tutto anche stavolta è filato via abbastanza liscio. Quindi ancora una volta voto a Dorna e paddock, 9.

Che MIRa - Joan Mir, maiorchino ventitreenne ce l'aveva davanti da molto, ma che il giorno stesse arrivando lo sapeva benissimo, così quando ha sparato non ha mancato il colpo del primo successo in un GP della massima categoria, arrivata dopo 84 gare mondiali in assoluto, cioè dopo poco. Nonostante tutti gliela chiedessero questa vittoria per mettere la ciliegina sulla torta del primo posto in classifica mondiale. Bè, è arrivata al momento giusto e lui non si è fatto prendere dall'ansia, dalla pressione, dalla voglia di strafare. D'altronde secondo me Mir è intelligentefortissimoconsapevole, ma aperto voglioso di imparare. La pressione l'ha trasformata in appoggio, calore, spinta anche dicendo che la vera pressione la vive chi non riesce a pagare l'affitto o perde tutto per il Covid. Insomma è di quella pasta lì: campione, ma sensibile, non isolato dal mondo, conscio della fortuna di vivere del proprio sogno e con risultati e soddisfazione di questo livello. Felice, ma non arrogante, forte, ma non presuntuoso, giovane, ma non immaturo. Ne sentiremo parlare molto, già da domenica prossima quando sarà finalmente Campione del Mondo. Voto 10.

Le combinazioni

GP Comunità Valenciana, Mir campione se...

Superzuki - Intesa come Suzuki moto, piloti, Squadra corse, capacità tecniche, equilibrio, coraggio di investire sui giovani. Merito di Davide Brivio, quello che contribuì a portare Rossi in Yamaha e con lui vinse moltissimo. Ha imparato e messo in pratica, ma merito anche di questa fabbrica che a sprazzi racconta il meglio del motociclismo: dalla seconda metà degli anni '70, con la RG 4 cilindri 2 Tempi, ha portato a casa ben 6 mondiali piloti con Barry Sheene (’76 e ’77) Marco Lucchinelli ('81), Franco uncini (’82), Kevin Schwantz (’93) Kenny Roberts Jr (2000). Ora nell'epoca della MotoGP e dei motori 4 tempi 1000 è arrivata a dominare questa stagione con un motore in linea, unica ad utilizzare questa configurazione insieme a Yamaha. Una configurazione considerata meno competitiva rispetto ai motori a V4 come Honda, Ducati, KTM, Aprilia. E invece eccoli lì, Mir e Rins (non si fosse fatto male a Jerez forse staremmo parlando di lui in testa alla classifica e anche se fosse riuscito a non cadere un paio di volte di troppo, comunque 9). Primo e terzo nel campionato a 2 gare dalla fine, con prestazioni equilibrate e vincenti. Un motore che non è il più veloce, ma che si difende benissimo, una ciclistica sempre efficace, quasi mai impossibile da mettere a punto, anzi semplice da sfruttare e soprattutto quasi mai messa in difficoltà dalle gomme, che riesce a sfruttare sempre molto bene. Insomma 10 e lode, considerando budget meno faraonici di quasi tutti e assenza di un secondo team col quale accumulare dati e provare particolari. Davide (Brivio) batte 4 Golia (Honda, Yamaha, KTM, Ducati).

Il team manager

La gioia di Brivio: "È un sogno, non svegliatemi"

Alziamo le mani, ci arrendiamo. Yamaha oramai l'ha dovuto ammettere: quest’anno non ce n'è. Bene saltuariamente, addirittura spesso (Yamaha) vincenti (3 Quartararo, 2 Vinales, 2 Morbidelli) e altrettanto bene in qualifica e comunque sul giro secco, ma problemi di affidabilità ai motori, minor velocità di tutti e spesso a turno inadattabilità alle gomme. Problemi anche di resistenza alla pressione da parte di Quartararo (e ci sta, essendo alla sua seconda stagione in MotoGP) anche se da uno che parte con due successi nelle prime due gare (Jerez) ci si aspetta di più sotto il profilo della resistenza alla pressione. Invece c'è da lavorare molto sulla moto e anche sui piloti perché pure Vinales è stato il solito incostante: sorprendente, deludente, inatteso mai costante e d'accordo con le sue stesse dichiarazioni. In più ha dovuto usare il sesto motore, partire dalla pit lane a Valencia, ha avuto un sacco di collaboratori a casa per il Covid. Oltre ai suoi limiti oramai noti e sempre uguali, anche una grande dose di sfortuna. In più c'è stata la storia delle valvole cambiate a Jerez che ha penalizzato le squadre (ma non i piloti) evidenziando che in Yamaha un po' di confusione c’è da quando è andato in pensione il direttore tecnico che tutti (Rossi in particolare) apprezzavano. Questa volta Rossi è stato fermato da un problema, Morbidelli da un'anomala alta pressione all'anteriore, Vinales partiva ultimissimo, Quartararo è caduto al primo giro. Nessuna Yamaha nei primi 10. Un record negativo. Voto 2.

Yamaha

Rossi si ferma al 5° giro: "Un problema elettrico"

Ducati di legno - No, non sono ancora diventati d'oro, Miller è stato il migliore, sesto. Poi Dovizioso 8°, Zarco 9°, Petrucci 10°, Bagnaia che conferma il lungo periodo sfortunato cadendo nelle prime fasi di gara. Se consideriamo i problemi Yamaha, la rottura di Rossi, le cadute di Marquez e Crutchlow, le 2 KTM davanti per la Rossa che ha alzato bandiera bianca voto 4. La KTM cresce, voto 7, Honda la salva un po' Nakagami 4°, ma i suoi piloti cadono di nuovo troppo: 4.

La scelta

Dovizioso: stop nel 2021, prende un anno sabbatico

In Moto2 succede quello che tutti pensavano non potesse più accadere dopo 3 vittorie consecutive: Sam Lowes è caduto e ha gettato una buona occasione per diventare quasi Campione. Ne hanno approfittato i nostri con una stupenda vittoria di Bezzecchi (10), un utilissimo quarto per Bastianini (7) che ritorna leader del campionato (9) seguito da un rinato Baldassarri e pure da un ritrovato Luca Marini, promosso col “Bestia" in MotoGP nel 2021 nel team Avintia.

Sky VR46

Moto2: Bezzecchi concede il bis

In Moto3 Vietti getta cadendo (4) la possibilità di mettersi benissimo in campionato che comunque ancora può vincere essendo terzo a 20 punti da Arenas (2) che ne ha fatte di tutti i colori cadendo, rientrando al box, ripartendo con 2 giri di ritardo, aspettando i primi e mettendosi a battagliare con loro creando confusione e rischi che non avrebbe dovuto permettersi di creare. È stato squalificato con la bandiera nera e ora conduce la classifica per soli 3 punti sul redivivo Ogura (8). La gara l'ha vinta Fernandez, alla sua prima volta lassù (10) davanti a Garcia. Quarto Arbolino.

La promozione

Vietti: "Onorato di avere la chance in Moto2"

Ed eccoci alla fine. Domenica prossima arriva Valencia 2, poi si spera (c’è abbastanza sicurezza) Portimao per chiudere un campionato (parlo di tutte le categorie) che alla fine è riuscito nell'impensabile: farci quasi dimenticare l’assenza di Marc Marquez. Mica poco, no?