MotoGP, GP Europa: Mir, regolarità senza errori la tattica per l'assalto al titolo

suzuki

Paolo Lorenzi

Joan Mir può solo perdere il Mondiale a due gare dalla fine, con 37 punti di vantaggio sugli inseguitori: lo spagnolo è stato regolare nei risultati, non commettendo errori al contrario dei suoi avversari. A Valencia, nel GP Europa, è anche arrivata la tanto sospirata vittoria

GP VALENCIA, LE PROVE LIBERE LIVE

La MotoGP sembra aver trovato il suo dominatore, perché a tre gare dalla fine, Joan Mir ha dato la zampata decisiva alla corsa al titolo. Nelle due restanti può solo perderlo come si dice in questa occasioni perché un vantaggio di trentasette punti è sufficiente per guardare con ottimismo a un epilogo positivo. Sempre che gli avversari continuino a sbagliare. Perché in questo mondiale un po’ anomalo, segnato da nove vincitori diversi, gli errori hanno scandito il cammino di molti protagonisti. Quartararo è scivolato a Valencia, mentre Vinales partiva dalla corsia dei box dopo avere montato un sesto motore, uno in più di quanto consentito dal regolamento. Intanto Morbidelli scivolava fino all’undicesimo posto a causa di una gomma anteriore impazzita e Rossi si ritirava per un guasto meccanico, l’ennesimo di una stagione fin troppo ricca di episodi analoghi.

 

Pensiamo a Bagnaia, rimasto senza motore a Jerez mentre volava verso il secondo posto e poi ancora ad Aragon, a Miller in Francia mentre lottava per la terza piazza, a Morbidelli fermato alla seconda gara, mentre si giocava il podio. Tra guasti ed errori degli avversari, Mir ha invece colpito per la sue regolarità. Nessuna vittoria, fino a domenica scorsa, ma tanti risultati utili. Una strategia oculata, ma vincente.